Lo scorso venerdì si è raggiunta l’ipotesi d’intesa per il passaggio dello stabilimento modenese Kverneland a Soc.Mec Modena, la new.co controllata interamente dal Gruppo senese Comege Industrial per dare continuità alle attività e ai rapporti di lavoro dei dipendenti Kverneland. L’assemblea dei lavoratori tenuta dalla Fiom Cgil e terminata nella tarda serata di venerdì, ha dato mandato alla Fiom per firmare l’accordo definitivo che avverrà mercoledì 7 settembre alle ore 16,45 presso il Comune di Modena. L’assemblea dei lavoratori ha approvato l’accordo a maggioranza con un solo contrario.

A differenza di quanto dichiarato inizialmente a giugno dalla multinazionale giapponese Kubota di voler trasferire le attività modenesi in altri siti in Europa con licenziamento di tutti i lavoratori o in alternativa il trasferimento di alcuni nello stabilimento di Ravenna, l’accordo prevede invece il mantenimento di parte delle attività su Modena, la permanenza dello stabilimento in città e il mantenimento di tutta l’occupazione in forza.

Il piano industriale su cui si basa il salvataggio di Kverneland prevede il mantenimento delle forniture da parte di Soc.Mec Modena di trinciastocchi, zappatrici e di componenti degli erpici rotanti a marchio Kverneland. In aggiunta, a Modena si svilupperanno anche altre attività che provengono dal Gruppo Comege.

Ciò permetterà di mantenere tutta l’occupazione ad eccezione di chi volontariamente (al massimo 10 lavoratori) accederà alla mobilità incentivata entro la sine di settembre. Qualora la new.co avesse bisogno nella fase di start-up di utilizzare ammortizzatori sociali, il ricorso sarà unicamente al contratto di solidarietà per consentire a tutti di continuare a lavorare, anche se con meno ore.

La Fiom, in una nota, auspica che si possa trovare con il proprietario dell’attuale stabilimento di Ponte Alto una soluzione che permetta la permanenza della produzione in loco, ma qualora ciò non fosse possibile, le parti tutte hanno condiviso che l’eventuale nuovo stabilimento debba essere ricercato nell’ambito del Comune di Modena.

“Siamo soddisfatti dell’accordo – affermano Cesare Pizzolla e Stefania Ferrari della Fiom – si è raggiunto l’obbiettivo di mantenere a Modena l’attività sia a tutela dei lavoratori diretti, che dell’indotto di Kverneland”. “Di fronte ad un’azienda che a giugno dichiarava di voler chiudere e non lasciare nulla a Modena, con 50 famiglie buttate sulla strada, - proseguono Pizzolla e Ferrari - essere riusciti a inizio settembre a trovare un accordo con un nuovo imprenditore, è un segnale che si può uscire dalle crisi riducendo al massimo l’impatto sociale. Ciò è stato possibile innanzitutto con la lotta dei lavoratori che per due mesi hanno presidiato lo stabilimento e con l’ostinazione della Fiom Cgil che da subito ha creduto alla possibilità di trovare una soluzione alternativa alla chiusura”.