“Un’importante iniziativa di sensibilizzazione e promozione di cittadinanza attiva, a dimostrazione dell’esistenza di un Paese che, rispetto alla necessità di promuovere processi d’integrazione, dà prova di maggior responsabilità rispetto a chi invece dovrebbe avallarli”. Così in una nota congiunta il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra e il segretario generale Flc Cgil Francesco Sinopoli commentano la campagna di mobilitazione promossa in questi giorni da 'Insegnanti per la cittadinanza' a favore dello Ius soli.

Secondo i due dirigenti sindacali “il nostro Parlamento si trova in colpevole ritardo, poiché ancora oggi non trova il tempo e la volontà politica di deliberare una legge che dovrebbe sancire il principio secondo il quale chi nasce e cresce in Italia è italiano. Solo così verrebbe riconosciuta la ricchezza interculturale dell’Italia di oggi, unico antidoto alle preoccupanti derive razziste e di odio”. Il nostro Paese vive un paradosso inaccettabile, sottolineano Massafra e Sinopoli: "Più di 800 mila studenti figli di immigrati, nati in Italia, condividono lingua e tradizioni italiane, eppure per la nostra legge non sono italiani e non lo saranno prima dei 18 anni”. Per questo, conclude la nota congiunta, continueremo a sostenere e promuovere "tutte quelle iniziative per sollecitare la nostra classe politica a varare subito il disegno di legge sulla cittadinanza, bloccato al Senato da più di due anni”.