L'effetto contagio sconvolge le borse europee, Milano e Madrid in testa, alla riapertura del lunedì. Lo spread Btp-Bund vola a 515 punti base e il divario Spagna-Germania si assesta a su quota 627 (dopo punte di oltre 640), proprio nel giorno in cui Berlino piazza comodamente i suoi titoli a un anno con un tasso negativo (-0,054%). A fine giornata Milano, dopo un'altalena che l'ha vista andare sotto fino a 5 punti, recupera e cede "solo" l'1,8%. È la sintesi di un lunedì nero nel quale, come se non bastasse, in mattinata è arrivata la notizia che il debito pubblico nell'eurozona continua la sua corsa. Secondo i dati diffusi da Eurostat, nel primo trimestre ha raggiunto l'88,2% del pil contro l'87,3% di fine 2011. In Italia saliamo al 123,3% e siamo secondi solo ad Atene (132,4%). Il nostro paese tocca così un nuovo picco storico dal '95 (quando raggiunse il 120,9%). 

Il "grande nervosismo" sui mercati e sullo spread "ha poco a che fare con i problemi specifici dell'Italia", ma piuttosto dipende dalle "notizie, dichiarazioni e indiscrezioni sull'applicazione" delle decisioni prese dal vertice Ue di fine giugno e dovrebbero "essere implementate senza rumore e in tempi brevi". Così il premier Mario Monti dalla Russia, dopo avere chiarito di non ritenere necessario un vertice europeo straordinario perché nell'ultimo summit si sono fatti rilevanti passi avanti. "Proprio la situazione difficile nella quale versa l'Europa e in particolare l'eurozona - ha aggiunto - è per noi motivo in più per cercare rapporti solidi nell'economia reale, industriale e commerciale; e quindi la Russia da questo punto di vista è un punto di ancoraggio di grande importanza strategica".

Da Bruxelles in mattinata provano a gettare un po' d'acqua sul fuoco. "Abbiamo gli strumenti in piedi per affrontare la tensione sui mercati", assicura un portavoce della Commissione facendo riferimento al fondo salva-Stati Efsf e alla possibilità di acquistare titoli dei paesi in difficoltà, e aggiungendo che la Grecia "deve restare nell'Eurozona". Anche in Spagna si cerca di rassicurare. "Non sarà necessario alcun nessun salvataggio integrale" da parte dell'Ue, ribadisce il ministro dell'Economia Luis de Guindos davanti ai deputati spiegando i dettagli del prestito di 30 miliardi di euro concesso dall'Eurogruppo per ricapitalizzare il settore bancario spagnolo.

(aggiornato alle 18:06)