Nel 2011 cala ancor il reddito disponibile delle famiglie. Nonostante il lordo disponibile sia aumentato dell'1,9% e la spesa per consumi finali sia cresciuta del 2,9%, la dinamica dei prezzi ha determinato un calo del potere d'acquisto dello 0,8%. La propensione al risparmio è scesa all'8,8% da 9,7% del 2010.

Il valore aggiunto in volume
, rileva l'Istat, nel 2011 ha segnato un aumento dello 0,6%, in netto rallentamento rispetto al 2010 (+2,1%). Nell'industria l'incremento è stato dell'1,2%, nei servizi dello 0,7%, nelle costruzioni -2,9%, mentre per agricoltura, silvicoltura e pesca la crescita è stata dello 0,4%. Per l'insieme delle società non finanziarie, la quota di profitto è pari al 40,4% e il tasso di investimento al 22,2%.