Iren: appalti al massimo ribasso e liquidazioni milionarie. La denuncia arriva dalla Cgil: "In relazione all'appalto di manutenzione oggetto in questi giorni di pubblica attenzione da parte della stampa e, a quanto pare, dei sindaci dell'area emiliana, assistiamo al consueto atteggiamento da parte del gruppo dirigente dell'azienda che, se da una parte assicura circa la formale correttezza dell'atto, dall'altra prova a metterci una pezza, premurandosi di fare sapere che esaminerà dettagliatamente le offerte pervenute al fine di estromettere quelle cosiddette anomale".

"Ma il danno è a monte – continua la nota –: l'azienda, anche a seguito dei recenti fatti di cronaca giudiziaria che hanno interessato la parte emiliana della nostra regione, avrebbe dovuto evitare il ricorso ad appalti al massimo ribasso, per favorire, come sosteniamo da tempo, modalità più consone al momento e al territorio, oltre che più eque di per sé, come l'offerta economicamente più vantaggiosa. È in questa mancata sensibilità nei confronti dei comuni emiliani e dei recenti e citati episodi che vanno inquadrati sia il riferimento agli “appalti di Torino” che la presa di posizione, seppur informale, dei sindaci emiliani ed è la prova provata che l'azienda si sta allontanando sempre di più dal nostro territorio".

"Inoltre – dice la Cgil – come non rilevare che solo alcuni mesi fa è stato sottoscritto un protocollo con Iren Emilia-Iren Ambiente in cui si manifestava la volontà dell'azienda di voltare pagina in materia di appalti, sia riducendone il ricorso, oggi abnorme nelle quantità, in particolare nell'area ambientale, sia qualificandone i contenuti.
Anche per questo è necessario che si renda operativo l'Accordo Quadro sottoscritto, attraverso il quale si potrà verificare l'effettiva volontà dell'Azienda di evitare accordi al massimo ribasso".

Infine, conclude il comunicato, "come non rilevare la contraddizione che continua a caratterizzare questa società: da una parte l'utilizzo dello strumento dell'appalto al massimo ribasso per comprimere i costi oltre ogni misura e dall'altra le laute buonuscite ai dirigenti che hanno caratterizzato il recente passato e che forse caratterizzeranno anche il prossimo futuro".