"Domani (29 settembre) a Roma, dalle 15 al Pantheon, ci sarà una manifestazione/presidio per dire no all'ennesimo tentativo del Governo di imbavagliare l'informazione con una legge sulle  intercettazioni. Il Comitato per la libertà e il diritto all'informazione, che ha organizzato le più grandi manifestazioni in Italia a difesa della libertà di informazione, chiama ancora una volta i cittadini a manifestare perché non sia approvato un provvedimento sbagliato che manomette diritti costituzionali". Lo afferma Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil alla vigilia del voto parlamentare sulla legge sulle intercettazioni.

Secondo Fammoni, "non esiste nessuna urgenza anche se viene strumentalmente dichiarata: questa legge è ferma da più di un anno in Parlamento e la si riesuma solo perché si è creato l'ennesimo problema giudiziario per il Presidente del Consiglio. La tutela della privacy dei cittadini non c'entra nulla".

Casomai il provvedimento si prospetta come un durissimo attacco al diritto di cronaca e contemporaneamente il tentativo di mettere un vero e proprio bavaglio al web. In generale sono previste pene fino a tre anni di carcere per le cosiddette registrazioni fraudolente, l'introduzione di una norma che vieterebbe addirittura fino alla sentenza d'appello ogni pubblicazione. Si tratterebbe di anni di tempo che renderebbero irrilevante ogni notizia.

“Per questo – conclude - occorre impedire che una legge ingiusta e per tanti aspetti non costituzionale venga approvata. La mobilitazione delle associazioni che fanno parte del comitato per la libertà di informazione e di  tante altre, la grande partecipazione dei cittadini contro leggi ad personam e per il rispetto dell'art.21 della Costituzione hanno già dimostrato di contare e di produrre risultati. Tocca di nuovo a noi".