Oggi è la prima Giornata della Memoria delle vittime dell'immigrazione. Era infatti il 3 ottobre del 2013, quando un barcone libico utilizzato per il trasporto di migranti naufragò a poche miglia dal porto di Lampedusa. Era salpato dal porto libico di Misurata due giorni prima, con a bordo persone di origine africana provenienti soprattutto dall'Eritrea. Le vittime alla fine furono 386 (366 morti accertati e 20 dispersi). Furono portati in salvo solo 155 migranti, di cui 41 minori. È stata una una delle più gravi catastrofi marittime nel Mediterraneo dal dopoguerra.

Per ricordare quella tragedia, nello scorso marzo, il Senato diede il via libera definitivo alla legge che istituiva la Giornata della Memoria proprio il 3 ottobre. Una data per celebrare e commemorare non solo quelle vittime, ma tutte le vittime delle migrazioni. 

Oggi, a Lampedusa, oltre a una ventina di sopravvissuti della strage, sono arrivati più di 200 studenti da tutta Italia e dall'Europa, accompagnati dai loro insegnanti, per confrontarsi sui temi dell'immigrazione e dell'integrazione nell'ambito di un progetto promosso dal ministero dell'Istruzione in collaborazione con il Comitato 3 Ottobre. Sull'isola si svolgeranno anche altre iniziative, dopo la proiezione di ieri sera del documentario "Fuocoammare" di Gianfraco Rosi.

Celebrazioni sono previste anche a Roma. In Senato la giornata sarà ricordata nel corso di un incontro dal titolo “Vedere gli stranieri”, con il saluto introduttivo del presidente Pietro Grasso. L’incontro sarà coordinato dal senatore Manconi, presidente della commissione del Senato per la Tutela e la promozione dei diritti umani, e sarà trasmesso in diretta dalla webtv e dal canale satellitare di Palazzo Madama.

A Palermo, il sindaco Leoluca Orlando ricorderà oggi i migranti che hanno perso la vita, incontrando, insieme al presidente della Consulta delle culture, Adham Darawsha, gli studenti del liceo “Umberto I”. Nel ricordare il tragico evento, la Farnesina ha poi diffuso un video e fatto sapere che nel solo 2016 le unità italiane hanno salvato circa il 50% dei migranti nel Mediterraneo centrale. Un quarto degli arrivi sono donne e minori non accompagnati, le categorie più vulnerabili, coloro cioè che sono maggiormente esposti al rischio di violenze, abusi, e sfruttamento.

L'Arci invece ha organizzato, sempre oggi un flash mob alle 11 davanti al Pantheon, a Roma, per ricordare non solo il naufragio di tre anni fa ma anche le migliaia di migranti morti (solo dall'inizio dell'anno più di 3500), e chiedere "l'apertura di corridoi umanitari e una vera politica d'accoglienza". 

"Dalla Ue ci aspettiamo che la solidarietà si estenda nei confronti dell'Italia, della Grecia e di tutte le Lampedusa del Mediterraneo. Sbrigatevi perché il prezzo delle politiche di chiusura lo pagano anche comunità come quelle della nostra isola". E' l'appello lanciato ieri dal sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini. "L'impegno preso dall'Unione europea con l'approvazione del piano Junker è stato totalmente disatteso", ha continuato il sindaco, rivolgendosi al vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, sull'isola per partecipare, insieme al ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, al convegno di chiusura del Prix Italia organizzato dalla Rai. "Se l'Europa non si dimostra solidale con Italia sul tema dell'immigrazione, l'Italia non può farcela", ha risposto Timmermans, spiegando che "occorre reinventare il concetto solidarietà" per salvare L'Europa.