Salvarono 44 migranti naufragati al largo di Lampedusa ed ora rischiano tre anni di carcere e 440 mila euro di multa. I protagonisti sono sette pescatori tunisini: l’accusa è favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I fatti risalgono all’8 agosto del 2007, e la sentenza sarà emessa oggi dalla Corte del Tribunale di Agrigento. Lo rende noto l'agenzia giornalistica "Redattore sociale".

Il caso mette in evidenza
le stridenti contraddizioni tra il diritto internazionale che, con la Convenzione SAR del 1979, impone sempre e comunque il soccorso in mare e l’accompagnamento dei naufraghi in un luogo sicuro, e il Testo unico sull’immigrazione che prevede il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per chiunque porti in Italia dei migranti senza un visto d’ingresso.

Al momento dello sbarco in Italia, dopo il salvataggio, i sette pescatori tunisini vennero arrestati e rimessi in libertà soltanto dopo un mese, con una sentenza del Tribunale del Riesame che arrivava dopo una manifestazione congiunta a Agrigento, Tunisi e Parigi, e dopo una petizione firmata da 106 euro-deputati. Ora la sentenza che dovrà decidere se sono o meno colpevoli del reato di favoreggiamento.