"La tutela dell'ambiente e della salute non può in nessun caso essere considerata un costo, rappresenta anzi una risorsa. Riteniamo che una efficace ambientalizzazione possa produrre innovazione nella produzione industriale e al contempo abbattere il danno sanitario per i cittadini e i costi per la salute". Ad affermarlo in una nota è Francesca Re David, segretaria generale della Fiom Cgil. 

"Noi abbiamo già prodotto delle osservazioni all’'Aia - spiega Re David - partendo proprio dal fatto che ci voleva la valutazione del danno sanitario preventiva, come stabilito dalla legge regionale 21 del 24 luglio del 2012. Basti pensare che l’'Aia precedente era stata fatta sulla base di una valutazione da parte dell'’Arpa Puglia, che, pur riducendo il danno del 50%, calcolava pari a 12mila e cinquecento i residenti in prossimità dello stabilimento a rischio di malattie cancerogene".

Per la dirigente delle tute blu Cgil, dunque, l'’Aia deve essere "adeguata a ridurre i rischi di inquinamento a tutela anche della salute". E’ inoltre, aggiunge Re David, "è necessaria un'accelerazione nella realizzazione degli investimenti, ad oggi previsti nella seconda parte del piano, per anticipare i tempi dell’'ambientalizzazione e per aumentare la capacità produttiva più rapidamente. Infine - conclude la segretaria Fiom - non è accettabile che si pensi che le Istituzioni locali (Comuni e Regioni), che tra l’altro hanno la delega alla tutela della salute pubblica e che sono competenti rispetto al benessere del territorio, siano tagliate fuori dalla discussione su una vertenza di così fondamentale importanza, contrariamente a quanto sta accadendo in altri casi".