Claudia Tavelli lavora in Carrefour da oltre vent’anni. Entrata quando l’insegna si chiamava ancora Gs, racconta un’impresa dove all’inizio “si stava bene, ci sentivamo fortunati”. Poi tutto è cambiato: chiusure, affitti di rami d’azienda, incentivi all’esodo. E una progressiva perdita di dignità e sicurezza. “Con meno personale il lavoro è peggiorato”, spiega: “Conciliare vita e impiego è diventato impossibile.”
Ora Carrefour ha deciso di lasciare l’Italia. I lavoratori attendono notizie dal nuovo imprenditore, ma nessuno ha spiegato come sarà gestita l’azienda né che fine faranno i negozi. “Temiamo che vengano spezzettati, con contratti peggiorativi e condizioni sempre più dure”, conclude Tavellli.