Si tiene oggi (20 agosto) al ministero dell'Ambiente la riunione della commissione Ippc-Aia per definire un piano di lavoro al fine di giungere alla revisione dell'autorizzazione integrata ambientale per l'Ilva di Taranto entro il 30 settembre prossimo. "È una riunione che serve a dare un'impostazione forte sui gruppi di lavoro che dovranno affrontare i vari temi dell'Aia che fissa le prescrizioni ambientali e di salute che l'azienda deve soddisfare per continuare la produzione", ha precisato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, intervenendo a Tgcom24.

"Il lavoro sulla nuova Aia - ha detto l'esponente del governo - è stato già iniziato da tre mesi dal ministero dell'Ambiente. Oggi facciamo il punto sulle cose già fatte e diamo le impostazioni per stringere e chiudere entro il 30 settembre. Il punto chiave è rappresentato dai dati di monitoraggio sulla base dei quali vanno costruiti gli obiettivi da assegnare all'azienda". L'esecutivo intanto ha ottenuto la disponibilità dell'azienda a distribuire lungo il perimetro dello stabilimento centraline di rilevamento che consentiranno di avere dati più attendibili.

Secondo il sottosegretario, poi, le indicazioni contenute nelle perizie alla base dell'ordinanza del gip di Taranto "sono analoghe a quelle contenute nelle nuove migliori pratiche disponibili a livello europeo che noi recepiamo senza problemi. Il nostro obiettivo è che l'Ilva continui a produrre facendo gli investimenti necessari per soddisfare tutti i requisiti". Quanto a nuovi investimenti, il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante "ha precisato che sono già stati stanziati quelli che serviranno a soddisfare le prescrizioni della scorsa autorizzazione e a compiere dei passi avanti nel monitoraggio, che era il punto più debole e su cui l'azienda investirà maggiormente".

Ma per De Vincenti ne occorrono comunque altri, "perché la nuova Aia implicherà obiettivi aziendali più stringenti che richiederanno risorse ulteriori. Con il protocollo d'intesa firmato con Regione e Enti locali a fine luglio e il decreto che attua quel protocollo d'Intesa, abbiamo stanziato quasi 400 milioni per le bonifiche dell'area di Taranto e per la riqualificazione industriale. Sono soldi non destinati all'Ilva, ma all'intera area, come anche al porto di Taranto per renderlo importante nell'asse Helsinki-Malta".