Sciopero oggi (venerdì 20 aprile) dei lavoratori della Richard Ginori di Sesto Fiorentino (Firenze), con manifestazione davanti alla sede aziendale (alle ore 12). A motivare la protesta, chiamata “Il lavoro nutre la città” e indetta da Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Cobas, la disputa sui terreni della Ginori, che sta mettendo a rischio 280 posti di lavoro. Prevista la partecipazione anche di Tomaso Montanari (presidente di Libertà e Giustizia), Silvano Sarti (presidente onorario dell'Anpi) e del vicepresidente emerito della Corte costituzionale Paolo Maddalena.

Il terreno su cui ora risiede l’impianto, spiega una nota sindacale, è delle banche Unicredit, Bnl e Popolare di Vicenza: queste, però, “hanno ceduto il loro credito ad altri istituti (Dobank, ad esempio) che vogliono realizzare rilevanti plusvalenze”. La fabbrica rischia così “di lasciare per sempre Sesto Fiorentino, vanificando l’investimento del ministero per il Museo di Doccia e mettendo a repentaglio 280 posti di lavoro”. In quell’area, affermano Filctem, Femca, Uiltec e Cobas, devono “prosperare i valori del lavoro, dell'impresa e della cultura, non i valori della speculazione. Noi siamo dalla parte dei valori che ridistribuiscono e rigenerano altro valore per la collettività, non dalla parte dei valori di carta che qualcuno appunta sui propri bilanci privati. Dalla parte dei valori che generano bellezza, civiltà e cittadinanza, e non del denaro per il denaro”.

La conclusione del corteo è prevista di fronte alla sede di Unicredit (in via Gramsci 1), con un “pic-nic di protesta”. I lavoratori offriranno alla cittadinanza porchetta, baccelli e pecorino per chiedere all’azienda di “continuare la trattativa per acquisire il terreno e realizzare gli investimenti nello stabilimento” e alla finanza di “non perdere l’occasione di dimostrare che il credito non è un ostacolo allo sviluppo civile ed economico del territorio”.