L'economia italiana peggiora ulteriormente le sue performance. Le ultime stime ufficiali, quelle del Def diffuse ad aprile, vedevano un'economia in calo dell'1,2% nel 2012, ma l'andamento degli ultimi mesi ha spostato notevolmente in basso le previsioni dei principali istituti nazionali e internazionali che ora indicano per l'Italia una decrescita tra il -2% e il -2,4%. E nei prossimi giorni (probabilmente il 20 settembre) il governo rivedrà su queste basi le sue stime macroeconomiche per l'aggiornamento del Documento di Economia e Finanza.

I tecnici stanno limando ancora gli ultimi dati e, secondo quanto riporta l'Ansa, ci si starebbe orientando sul -2,2%. Di conseguenza, sulla scia di un 2012 molto peggiore del previsto, anche per il 2013 ci sarà una revisione al ribasso: dalla crescita dello 0,5% stimata lo scorso aprile si passerà probabilmente ad una previsione di crescita ancora negativa.

Questo prevede ad esempio Confindustria, che stima per il 2013 un ribasso dello 0,6%; mentre Bankitalia prevede un -0,2% e l'Fmi prevede un -0,3%. Tra gli ottimisti, però, c'è il premier, Mario Monti, che nei giorni scorsi ha detto che l'Italia tornerà a crescere nel 2013.

In ogni caso, il ministro dell'Economia Vittorio Grilli ha assicurato che la revisione al ribasso del Pil per il 2012 e 2013 non comporterà manovre aggiuntive per centrare il prossimo anno l'obiettivo del pareggio di bilancio.