Giovedì 22 febbraio per l'ultimo gruppo dei 105 lavoratori dell'igiene ambientale sono scaduti gli ultimi contratti a termine. Ma tra marzo e aprile, anche le indennità di disoccupazione si esauriranno e per i dipendenti del cosiddetto "bacino prefettizio" sarà la fine di qualunque sostegno al reddito. E per questo oggi, nonostante la pioggia, i lavoratori e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb e Confsal, insieme alle categorie Fp Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti e Ugl igiene ambientale, hanno protestato davanti a piazza Duomo, per poi spostarsi nella sala Russo di via Crociferi 40.

Per i segretari delle organizzazioni sindacali, però, è arrivato il tempo di formalizzare con tanto di verbale prefettizio, l'accordo che consente ai lavoratori in questione di essere reclutati in via preferenziale: "Si tratta di profili lavorativi di cui questa città ha bisogno. Dopo l'accordo, che stabiliva il diritto di queste persone a essere impiegati nei lavori pubblici, visti gli esiti modesti, è necessario riconfermare l'intesa tramite un verbale prefettizio. Inoltre, chiediamo un incontro con i commissari delle aziende che si occupano di servizi ambientali. Se ciò non accadrà, le istituzioni dovranno aspettarsi proteste ben più accese di quelle che si sono succedute in questi mesi; proteste che tutti vorrebbero evitarsi".

Il bacino prefettizio ha accolto un significativo numero di lavoratrici e lavoratori nel corso degli anni, a partire dalla vertenza Cesame del 2005, e ha rappresentato una garanzia da quando i sindacati e il primo cittadino Enzo Bianco hanno raggiunto un preciso accordo. In verità, una decina di persone del gruppo hanno trovato occupazione a tempo indeterminato negli anni scorsi, ma le buone occasioni, purtroppo, non sono state così numerose da coprire la domanda di lavoro da parte di tutti.