"L'assemblea dell'Idi, riunita oggi (15 dicembre) presso l'istituto, rispedisce al mittente la richiesta della FondazioSane Luigi Maria Monti, proprietaria dell'ospedale. La proposta di altro anno di cassa integrazione per 485 lavoratrici e lavoratori è irricevibile, uno schiaffo per chi da anni fa sacrifici e porta sulle proprie spalle il peso di un buco di bilancio che non ha certo prodotto. Non può essere sempre e solo chi lavora a pagare". In una nota la Fp Cgil Roma e Lazio comunica la ripresa della mobilitazione dei lavoratori dell'Istituto Dermopatico dell'Immacolata, da anni al centro di una vertenza partita nel 2012 con l'occupazione del tetto da parte dei delegati sindacali, quando la crisi iniziò con il mancato pagamento degli stipendi e la scoperta di un debito monstre.

"La situazione debitoria, sempre rimasta nell'incertezza, viene usata contro i lavoratori. È evidente che senza investimenti l'ospedale non può essere rilanciato. Metteremo in campo tutti gli strumenti per difendere la dignità di questi professionisti della salute – conclude la nota - e la salute dei cittadini a cui offrono, nonostante tutto e contro tutti, servizi di eccellenza.