È iniziata la mobilitazione contro i voucher. Si è svolta oggi (24 luglio) a Roma, davanti a Montecitorio, la prima giornata di presidio dei lavoratori agricoli di Fai, Flai e Uila per protestare contro l’ipotesi di ampliamento dell’utilizzo dei buoni lavoro prevista nel "decreto dignità". L'iniziativa proseguirà fino al 26 luglio. Lo riferiscono i sindacati, in una nota congiunta.

Oltre 400 lavoratori, provenienti da tutta Italia, hanno manifestato per chiedere al parlamento di respingere il tentativo di stravolgere la legge n. 96 del 2017 che regolamenta i voucher nel settore agricolo e che ha disciplinato in modo più trasparente l’uso di questo strumento. In piazza, con i lavoratori, i segretari generali Ivana Galli (Flai Cgil), Onofrio Rota (Fai Cisl) e Stefano Mantegazza (Uila Uil).

A preoccupare i sindacati sono in particolare l’ipotesi di estendere da tre a dieci giorni il termine di utilizzo del voucher dopo la comunicazione all’Inps e, soprattutto, la possibilità di spalmare in questo arco di tempo le quattro ore di lavoro che oggi la legge prevede come minimo giornaliero. “Con questo espediente”, denunciano Fai, Flai e Uila, “di fatto le aziende che vogliono utilizzare lavoro nero, saranno facilitate a farlo grazie alla fittizia copertura di un voucher da mostrare in qualsiasi momento in caso di ispezione. Inoltre, desta preoccupazione l’ipotesi di portare da 2.500 a 5.000 l’importo massimo in voucher per ogni lavoratore".

“I voucher, così rivisti, porterebbero di fatto a una cancellazione del contratto di lavoro con conseguenze negative sui diritti come previdenza, su pensione malattia, maternità e accesso alla disoccupazione agricola”, aggiungono le sigle sindacali.

Durante il presidio, i sindacati sono stati ricevuti da Andrea Giaccone, presidente della commissione lavoro della Camera dei deputati e da Nunzia Catalfo, presidente della commissione lavoro del Senato, ai quali hanno illustrato i dati sul mercato del lavoro agricolo e sull’andamento dell’uso dei voucher negli anni passati spiegando le ragioni della loro contrarierà all’ampliamento del loro uso. A conclusione della giornata Fai, Flai e Uila hanno incontrato il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Del Rio.

Galli: ampliare utilizzo dei voucher sarebbe vergognoso

Per Ivana Galli, segretario generale della Flai Cgil, “è una vergogna pensare di ridurre la precarietà con norme ad hoc sul lavoro a tempo determinato e sul lavoro somministrato e, contemporaneamente, ampliare l'utilizzo dei voucher rispetto a quanto già previsto dalla normativa, in un settore nel quale il 90 per cento dell'occupazione è stagionale e a chiamata”. Secondo il segretario Flai, questo si tradurrebbe nel “condannare 909 mila lavoratori stagionali a non avere disoccupazione, contributi, maternità, diritti garantiti dal contratto che, tra l'altro, abbiamo firmato un mese fa”.

Il segretario Flai sottolinea che “per le campagne di raccolta che stanno per iniziare, con il ccnl dei lavoratori agricoli appena sottoscritto e i contratti provinciali, ci sono tutti gli strumenti per assumere i lavoratori, seguendo le regole e venendo anche incontro alle imprese in termini di flessibilità”. Per Galli, dunque, considerando “che in agricoltura si assume anche a giornata, ci sono tutti gli strumenti contrattuali per affrontare le campagne estive di raccolta. Prima di pensare a cambiamenti poco chiari, chiediamo a questo governo e ai suoi ministri di far funzionare le norme esistenti”.

“Fino a giovedì saremo in piazza, davanti al Parlamento, in occasione della discussione del dl dignità, con i lavoratori dei settori interessati e delle altre categorie che hanno già aderito”. A dirlo è la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti, annunciando il sostegno della Cgil nazionale alla mobilitazione unitaria promossa dai sindacati Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil contro il ripristino dei voucher nei settori dell’agricoltura, del turismo e negli enti locali. I voucher, ricorda la dirigente sindacale “esistono già, e hanno un perimetro di utilizzo definito e regolamentato. Riaprire la discussione sul loro potenziamento mentre si proclama una battaglia alla precarietà è fortemente contraddittorio. Sarebbe invece necessario potenziare il lavoro di qualità, contrattualizzato e regolare”.

“Nell’agricoltura e nel turismo le regole del mercato del lavoro e la contrattazione - sottolinea la segretaria confederale - garantiscono già tutti gli strumenti di flessibilità necessari a rispondere alle necessità delle imprese, tutelando al contempo i lavoratori coinvolti con disoccupazione, ferie, tfr, maternità”. E Scacchetti così conclude: “Per questo riteniamo necessario evitare un intervento che, per come viene annunciato, rischierebbe di penalizzare i lavoratori e alimentare nuove irregolarità e concorrenza sleale”.

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