Guess delocalizza a Lugano, e a Firenze si perdono 80 posti di lavoro. Si tiene oggi (lunedì 21 marzo) nel capoluogo toscano un nuovo sciopero dei lavoratori della nota impresa di abbigliamento, per protestare contro la decisione di trasferire in Svizzera il reparto di sviluppo, prodotto e stile che finora facevano capo alla sede fiorentina. L’astensione dal lavoro è dalle 8 alle 12, in concomitanza con l’incontro tra sindacati e azienda, previsto anche un presidio ai cancelli (in via dei Cattani, all’Osmannoro). Il primo sciopero si è tenuto venerdì 18, vedendo un’altissima partecipazione (oltre il 90 per cento).

“Quando Guess è arrivata a Firenze – spiega Alessandro Picchioni della Filctem Cgil territoriale – realizzava jeans a costi bassi che certo non erano così gettonati come adesso: si deve proprio a questi lavoratori se si è fatto il salto di qualità, e se la sede fiorentina è la seconda al mondo dopo quella di Los Angeles”. La delocalizzazione comporterà il licenziamento di 80 dipendenti su 180, tutto personale altamente qualificato (stilisti e sviluppatori del prodotto, la maggior parte donne dai 30 ai 40 anni, molte con figli). “Non capiamo la scelta dell'azienda, qui c'è un know how che in Svizzera non c'è” aggunge Picchioni: “Guess ritiri la decisione e apra un confronto per mantenere la struttura fiorentina”. La multinazionale americana intende proporre ai 90 esuberi il trasferimento in Svizzera, e questo verrà fatto mediante colloqui individuali. Una decisione contestata dai sindacati, che invece chiedono una trattativa collettiva.