È arrivato nella notte il voto del Parlamento ellenico sul secondo pacchetto di riforme che la Grecia dovrà mettere in atto per ottemperare all'accordo sottoscritto a Bruxelles dal primo ministro Tsipras, con il piano di salvataggio da oltre 80 miliardi. Al termine di un dibattito protrattosi fino a tarda notte, l'esito del voto certifica 230 sì, 63 no e 5 astenuti.

Si è ridotta quindi la spaccatura interna a Syriza. Soltanto 36 i no all'interno del partito del premier, rispetto ai 39 che si erano opposti la prima volta. Tra i sì, a sorpresa, anche l'ex ministro delle Finanze Varoufakis, anche se si tratta di un appoggio solo per fare guadagnare tempo al governo nella trattativa con i creditori, precisa lui stesso.

Riconoscendo di aver fatto degli errori, il premier greco Alexis Tsipras prima del voto ha ribadito di essere orgoglioso
di aver lottato per proteggere gli interessi della Grecia e ha detto che continuerà a combattere per assicurare che le riforme siano effettuate nel modo più equo possibile. "Forse noi abbiamo accettato il compromesso perché non avevamo altre scelte, ma nessuno ci può attribuire l'appartenenza di questo programma", ha detto Tsipras, che poi ha aggiunto: "Non abbiamo lottato per niente, abbiamo seminato e sono sicuro che vinceremo".