La Grecia vuole più tempo per effettuare le riforme chieste dall'Europa. E' questo il senso dell'intervento del premier, Antonis Samaras, intervistato oggi (22 agosto) dal quotidiano tedesco Bild. "Tutto ciò che desideriamo - ha detto - è avere un po' più di respiro per rimettere l'economia sulla giusta rotta e aumentare gli introiti dello Stato".

"Più tempo non significa automaticamente più soldi", ha aggiunto Samaras. Il primo ministro ha elencato gli sforzi già compiuti dalla Grecia e la difficile situazione in cui si sta operando, "si sta facendo di tutto per tenere a galla il paese", queste le sue parole.

"Che le cose siano chiare - ha aggiunto in un altro passaggio -. Non chiediamo soldi supplementari, ci atteniamo ai nostri impegni e a raggiungere i nostri obiettivi. Ma dobbiamo rilanciare la crescita affinché si possa ridurre il deficit".

In ogni caso, la caduta della Grecia può significare la fine dell'eurozona. Samaras è chiaro: "Se si lascerà cadere la Grecia, l'incertezza per gli altri paesi e la loro vulnerabilità aumenteranno", l'uscita di Atene dall'euro sarebbe "una catastrofe". Nello specifico, ha concluso, "significherebbe almeno cinque anni di recessione supplementare e l'aumento della disoccupazione di oltre il 40%". Insomma, sarebbe "un dramma sociale e una crisi della democrazia senza precedenti".