Dopo 40 giorni di occupazione e troppo silenzio sulla loro vertenza gli operai ex Rockwool, minatori riconvertiti ad operai della lana di roccia, che dal 12 novembre occupano la galleria Villamarina di Monteponi, nel Sulcis, si sono murati dentro il tunnel stesso. La decisione di dar vita a questa ulteriore clamorosa forma di protesta - riporta l'Ansa - è scaturita nel cuore della notte quando, al termine dell'assemblea organizzata ieri dopo il vertice alla Regione e durata sino a tarda notte, sono stati innalzati due muri in blocchetti e cemento davanti ai cancelli chiusi con catene e lucchetti.

I lavoratori chiedono il rispetto dell'accordo del 22 dicembre 2011
che prevedeva per loro una stabilizzazione professionale ed economica nell'ambito delle società in house della Regione Sarda impegnate nelle bonifiche ambientali, in particolare nella società Igea, di proprietà della Regione Sarda, titolare dei siti ex minerari dell'isola.

Gli operai sono ex minatori
che furono assunti dalla fabbrica di lana di roccia, la Rockwool appunto, che nacque dopo la chiusura delle miniere di Iglesias, ma che a sua volta è fallita. Gli operai, dopo alcuni anni di cassa integrazione, sarebbero dovuti essere ricollocati nelle iniziative di bonifica dell'Igea, ma i politici, dicono, si sono "dimenticati delle promesse dell'anno scorso secondo le quali già da gennaio 2012 saremo dovuti rientrare al lavoro. Ma a oggi nessuno dei 56 operai è stato ricollocato".

"Murare gli ingressi vuol dire che se non si fa l'accordo vivi non si esce
- commenta Gianni Medda, un operaio ex Rockwool, nel piazzale antistante la galleria occupata - il segnale è molto chiaro". Questo pomeriggio è previsto un nuovo incontro alla Regione per discutere della vertenza. "Oggi la politica deve rispettare la dignità di quelle persone che sono lì dentro - aggiunge Salvatore Corriga, delegato Rsu Cgil - c'è un accordo che chiediamo venga rispettato. Noi vent'anni fa abbiamo lasciato le miniere con una promessa che non è stata rispettata. Oggi gli accordi si devono rispettare"