Sono 2.650 e chiedono il riconoscimento del proprio lavoro. Sono i tirocinanti della giustizia che da cinque anni operano nei tribunali di tutta Italia, ma che dal primo maggio 2015 rischiano di essere mandati a casa. Oggi saranno in piazza a Roma per la manifestazione nazionale promossa da Cgil e Fp Cgil e articolata in due presidi: dalle 10.00 alle 13.00 in piazza Cairoli (lato Ministero della Giustizia) e dalle 14.00 alle 19.00 in piazza Montecitorio, davanti alla Camera dei deputati.

"I lavoratori tirocinanti della giustizia, cioè ex cassintegrati, lavoratori in mobilità e disoccupati, dal 2010 svolgono tirocini formativi negli uffici giudiziari del Paese e, supplendo alla grave carenza di organico del comparto, garantiscono la prosecuzione delle attività con una retribuzione al di sotto della soglia di sussistenza", spiegano Cgi le Fp Cgil, secondo le quali la forma del tirocinio è stata utilizzata "in modo improprio per mascherare veri e propri rapporti di lavoro subordinato".

Per i sindacati, invece, l'attività lavorativa "deve essere riconosciuta attraverso un percorso di contrattualizzazione". Per questo, dopo le iniziative territoriali dello scorso 17 aprile, la mobilitazione di confederazione e categoria non si ferma.