Dopo lunghi mesi di trattativa si è conclusa la vertenza Gepin Contact, il call center che svolgeva il servizio clienti per Poste Italiane occupando oltre 350 lavoratori tra Roma e Napoli. La vertenza, dopo mesi di lotta serrata e compatta di lavoratori e sindacati, è però terminata senza la firma della Slc Cgil. "Al cospicuo sacrificio economico chiesto alle lavoratrici e ai lavoratori – che per proseguire il proprio lavoro vedranno fortemente ridimensionato il loro reddito, con perdite fino a 6000 euro annue –non corrisponde un adeguato bilanciamento nella garanzia dei diritti", questo il duro comunicato della segretaria del sindacato della Cgil.

"La vertenza – continua il comunicato –  è stata affrontata come gli altri cambi di appalto in ottemperanza alle norme delle clausole sociali, ma in questo caso le esigenze di sostenibilità economica delle aziende subentranti non sono andate di pari passo con la garanzia della continuità occupazionale." "In questo caso - prosegue la nota - i diritti sono stati confermati verbalmente, mentre le richieste economiche e le flessibilità sono state pretese per iscritto. Richieste onerosissime anche in virtù del fatto che la gara di Poste Italiane è stata assegnata con prezzi notevolmente inferiori al costo del lavoro contrattuale, come da noi ripetutamente denunciato. Questo in uno scenario in cui le assunzioni saranno dilazionate per molti mesi, rendendo più complesso anche il controllo sull’applicazione di queste disponibilità date solo verbalmente".

Inoltre, "Slc Cgil non ha ritenuto sufficienti le generiche rassicurazioni verbali sul mantenimento dell’articolo 18. In un contesto così fragile questo, lla base del concetto delle clausole sociali, è il punto dirimente perché lega il futuro lavorativo delle persone alla commessa, loro unica certezza". Per il sindacato l'accordo raggiunto rappresenta un pericolosissimo precedente per l’intero settore del call center: "A questo punto ci chiediamo, in vista delle prossime vertenze di clausola sociale, perché altre aziende non dovrebbero anch’esse garantire la continuità occupazionale solo verbalmente. Non sfugge quindi il rischio fortissimo di vanificare l’intera norma delle clausole sociali".

"Con questi presupposti, purtroppo, parlare di un futuro garantito per le lavoratrici e i lavoratori ex Gepin Contact ci sembra ancora molto difficile", conclude la nota.