Non possono esserci "differenze salariali per chi fa lo stesso lavoro con la stessa professionalità", quindi no alle gabbie salariali che rappresenterebbero "un passo indietro". Parole di Guglielmo Epifani, segretario generale Cgil, che in un'intervista a Repubblica ribadisce come sia inaccettabile una "compensazione automatica tra salari bassi al Sud e prezzi alti al Nord". Secondo Epifani "la differenza di costo c'è, ma si concentra in realtà su una sola voce: la casa.

E' lì che dobbiamo agire"
, dice Epifani, sviluppando un terzo canale accanto alla contrattazione nazionale e a quella di secondo livello basata sulla produttività: "la contrattazione territoriale sociale". "Imprese, sindacato ed enti locali dovrebbero accordarsi per trovare delle soluzioni al maggior costo abitativo"; "il meccanismo permetterebbe di non toccare i salari, ma di offrire compensazioni attraverso politiche vantaggiose per le case e i servizi. Una sorta di salario sociale da aggiungere a quello aziendale e nazionale".

In tema di crisi, Epifani prevede invece che il prossimo autunno sarà "durissimo": "forse la produzione interromeprà la discesa, ma la disoccupazione rischia di aumentare". I segnali che arrivano dalle fabbriche "non sono buoni" e le imprese, consumati i periodi di cassa integrazione possono chiudere e licenziare. "Sono d'accordo con la Marcegaglia - afferma Epifani - ci saranno altri mesi duri". E il ministro Calderoli - conclude - "farebbe bene ad occuparsi di fabbriche del Nord sull'orlo dello smantellamento, come l'Innse".