“Stupisce la superficialità dell'ennesimo intervento legislativo. Anziché fare un atto di indirizzo, il governo ha fatto un decreto delegato che inevitabilmente avrà un iter lungo e complesso. Prima di tre o quattro mesi non vedrà la luce, per adesso quindi è solo un annuncio che per non produrrà grandi effetti”. A dirlo è il coordinatore dei Settori pubblici della Cgil nazionale, Michele Gentile, intervistato da RadioArticolo1 per commentare il cosiddetto 'decreto antifannulloni' licenziato dal Consiglio dei ministri (qui il podcast).

"La campagna mediatica parla di licenziamenti entro 48 ore, ma in realtà i licenziamenti non ci sono, perché si parla di sospensione cautelare. Vedremo il testo finale – aggiunge il sindacalista –, ma se dovesse essere quello di cui si parla in queste ore, ci sono forti dubbi di sostenibilità giuridica: non si può sospendere un lavoratore senza contestargli il motivo”.

"Come Cgil – conclude Gentile – abbiamo sempre detto che chi sbaglia deve pagare, specie chi fornisce servizi ai cittadini. Il punto, dunque, non è la sanzionabilità”.