“Abbiamo coperto più o meno il 90% degli enti del comparto, andando anche oltre in qualche caso al livello dei rinnovi precedenti del marzo 2015. A conclusione delle moltissime assemblee organizzate sul territorio, siamo molto soddisfatti. I lavoratori ci seguono, partecipando numerosi alle nostre riunioni”. Chi parla è Alessandro Purificato, capo area delle funzioni locali per la Fp Cgil, che traccia un primo bilancio dell'attività sindacale sin qui svolta, a meno di un mese dal voto per le Rsu del pubblico impiego.    

Contemporaneamente all’iter di presentazione delle liste Rsu, in vista delle elezioni che si terranno il 17, 18 e 19 aprile prossimi, c’è in discussione l’ipotesi di accordo del ccnl del comparto, raggiunta il 21 febbraio scorso, che interessa 460 mila addetti, suddivisi fra il personale di Regioni, Comuni, Province e altre realtà locali come l’ex Sipav (le aziende sanitarie provinciali).

“Stiamo facendo assemblee sui luoghi di lavoro, con una doppia finalità: da un lato, sosteniamo le liste e, dall’altro, presentiamo il contratto nazionale appena firmato, il cui valore aggiunto sta nel recupero della capacità negoziale delle Rsu in sede decentrata, che era stato tolto con l’entrata in vigore della legge Brunetta. Parimenti, invitiamo a sostenere le Rsu Cgil, che contano proprio sulla capacità di negoziazione inserita nel nuovo contratto. Per questo, è basilare per noi una buona riuscita delle elezioni, perché aiuterebbe l’applicazione del ccnl in modo più compiuto”, aggiunge il dirigente sindacale.

“Ai rinnovi delle Rsu un buon risultato è alla nostra portata, e questo vorrebbe dire far camminare meglio alcuni istituti inseriti nel ccnl. Fondamentalmente, abbiamo modificato le regole che presiedono alla contrattazione decentrata. Alla fine, siamo riusciti a semplificare istituti e accorpare indennità, che avevano paralizzato a lungo le trattative contrattuali. In particolare, mi riferisco ai comparti della polizia locale, dove viene introdotta un’indennità di servizio esterno con un importo fino a 10 euro al giorno, e un’indennità di funzione con un importo fino a 3 mila euro annui”, prosegue il sindacalista.

“Per quanto riguarda il personale degli asili nido e delle scuole dell’infanzia, invece, la commissione paritetica sui sistemi di classificazione professionale dovrà, entro tre mesi dall’insediamento, istruire una proposta per una specifica sezione contrattuale dei servizi educativi, nell’ottica della valorizzazione del personale del settore: penso a istituti come un nuovo sistema di classificazione, dove vengono creati quattro nuovi livelli economici apicali e una nuova commissione paritetica  Sempre grazie al nuovo ccnl, riusciremo ora a risolvere opportunità di carriera del personale inserito ai livelli apicali”, continua l’esponente Cgil.

“Più in generale, la commissione può essere lo strumento per rispondere alle aspettative delle tante famiglie professionali che insistono sul contratto delle funzioni locali, come il personale tecnico, quello dei servizi demografici e di stato civile, gli assistenti sociali. Anche la semplificazione delle indennità, con l’introduzione della nuova indennità di condizione di lavoro, aiuta il quadro della trattativa decentrata, riducendo il rischio di rilievo dagli organi ispettivi e dandole ulteriori gradi di libertà”, osserva ancora Purificato.

Ma non solo. "Abbiamo anche impedito l’applicazione del Jobs Act sui licenziamenti senza giustificato motivo e senza giusta causa, salvaguardando l’articolo 18, e migliorato alcuni istituti come i permessi retribuiti per motivi personali e familiari, che tornano fruibili, oltre che a ore, anche per l’intera giornata; abbiamo equiparato una serie di diritti fra personale precario e non; abbiamo disincentivato il ricorso al precariato stesso; abbiamo garantito gli 85 euro medi di aumento contrattuale a tutti i dipendenti del comparto, e nel contempo salvaguardato i livelli stipendiali più bassi attraverso l’elemento perequativo. Per tutti i livelli retributivi, infatti, è riconosciuto un elemento perequativo che, sommato all’incremento tabellare, raggiunge l’obiettivo prefissato dall’accordo del 30 novembre 2016”, sostiene il responsabile della Fp Cgil.    

“Abbiamo anche accresciuto di molto lo spazio negoziale su tutta una serie di materie, ben 23, oggetto di contrattazione, e istituiamo un organismo paritetico che elabora proposte da portare all’attenzione dei tavoli di trattativa. Infine, durante le assemblee con i lavoratori, argomenti molto sentiti sono stati i rischi di esternalizzazione di alcuni servizi, i vincoli per le risorse economiche in sede periferica, le esigenze di riconoscimento e di riqualificazione professionale. Anche in tale contesto, la commissione paritetica dovrà intervenire”, conclude Purificato.

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