Il dissesto idrogeologico, oltre a generare tragedie, è un costo per il nostro paese. Un costo altissimo. E’ risultato del 'Rapporto sullo stato del paesaggio alimentare italiano', un lavoro di ricerca realizzato dal Corpo forestale dello Stato ed Eurispes.

Secondo la ricerca, negli ultimi 12 anni lo stato del territorio italiano è notevolmente peggiorato sia per il rischio sismico, sia nella quantità di aree soggette a criticità idrogeologiche. Dal 1944 ad oggi il Paese "ha speso circa 242,5 miliardi di euro per fronteggiare i danni provocati da terremoti e da eventi franosi ed alluvionali: circa 3,5 miliardi all'anno.

Tra il 1944 e il 1990, la media è stata di circa 2,8 miliardi all'anno. Tra il 1991 e il 2009, circa 4,7 miliardi all'anni mentre negli ultimi anni (dal 2010 ad oggi) la media è addirittura cresciuta a 6,8 miliardi all'anno".

Buona porte della popolazione italiana, tra l’altro, è esposta a rischio idrogeologico e sismico. “27 milioni di persone", per la precision, e la causa principale di questo peggioramento si conferma il comportamento dell'uomo: la cementificazione, l'urbanizzazione, l'abusivismo edilizio, il disboscamento, la mancata manutenzione dei corsi d'acqua "stanno rendendo i suoli italiani più poveri e quindi più vulnerabili agli agenti atmosferici".

C'è poi anche la piaga degli "incendi boschivi che indeboliscono la capacità statica dei terreni", spiega la Forestale. Secondo i dati del Corpo Forestale dal 1970 al 2012 è andato in fumo "il 46% di superficie boscata ed il 64% di superficie non boscata".

Aumentano anche i reati ambientali intercettati dalle autorità di controllo: secondo rapporto, "nel 2011 ne sono stati scoperti 33.817, 93 al giorno, con un incremento di circa 9,7 punti percentuali rispetto al 2010 e di 18,8 punti percentuali rispetto al 1997". Illegalità che si conferma più diffusa nelle regioni meridionali, "ma anche al Nord si registra un trend crescente".

In questo contesto l'azione di contrasto della Forestale si è concentrata sui reati più gravi e dannosi per l'ambiente e il paesaggio. I reati accertati "sono stati quasi 96mila negli ultimi 6 anni, 60.547 le persone denunciate, 19.406 i sequestri penali, 443 arresti, 2.945 le perquisizioni, 86 i fermi".

I settori maggiormente interessati "sono stati 7, nei quali si è concentrato il 92% dei controlli: tutela del territorio (41%), tutela della fauna (18%), controllo coordinato del territorio (9%), aree protette (8%), discariche e rifiuti (7%), tutela della flora (5%), incendi (3%)". L'attività di prevenzione nei confronti degli incendi "sta dunque dando i suoi frutti", sottolinea la Forestale.