Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Csa di Roma e Lazio hanno scritto al Prefetto per comunicare l'avvio dello stato di agitazione di tutto il personale del Comune della capitale. Un atto formale, con cui si chiede l'avvio delle procedure di raffreddamento. "Lo stallo a cui si è giunti non si può protrarre altrimenti. Senza un avvio celere del tavolo per il salario accessorio dei dipendenti di Roma Capitale, la nostra azione s'intensificherà, con le assemblee messe in campo unitariamente e, nel caso non basti, con un ritorno alla mobilitazione". È quanto afferma Natale Di Cola, segretario generale della Fp Cgil di Roma e Lazio, in merito alla vertenza per il salario accessorio del Comune di Roma.

"Il fatto che tutte le nostre richieste di confronto e le nostre proposte non abbiano ricevuto alcun tipo di risposta peggiora un clima già incandescente. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l'iniziativa #LavoriAMOxROMA, con idee per la città da portare al confronto con le lavoratrici e i lavoratori" – aggiunge Di Cola –, ma finora in splendida solitudine. Dobbiamo registrare che la paralisi della macchina amministrativa e l'impoverimento dei dipendenti sembra non interessare la politica nel suo complesso: nessuna reazione al declino dell'amministrazione capitolina, nessun progetto di rilancio".

"Con l'atto unilaterale, gli stessi dipendenti che vengono offesi sui giornali hanno perso oltre 20 milioni dalle buste paga, un salasso che può valere anche più di 200 euro al mese. I lavoratori sono esasperati – conclude Di Cola –, ed è evidente che la mobilitazione subirà un'accelerazione".