“Il settore del tessile-abbigliamento si è molto ridimensionato: dai 15mila lavoratori di 15 anni fa ora siamo attorno ai 7 mila: la parte centrale del manifatturiero non c’è più”. A dirlo è Giovanni Timoteo, segretario generale della Filctem Cgil Teramo, in una conversazione con il quotidiano Il Centro, sottolineando che “in tutta Italia Teramo è una delle province che, nella mia categoria, ha più deleghe Inps, cioè persone che fruiscono di ammortizzatori sociali: sono 1.054 solo gli iscritti alla Filctem Cgil. In totale penso siano almeno 2.300”. Ma un rilancio del settore è possibile, soprattutto se si prende la strada “della moda di qualità. È vero che sono andate via aziende di medio-bassa qualità, ma la produzione di lusso aumenta, negli ultimi anni anche del 30 per cento. E poi c’è un'altra tendenza: le imprese provano a ritornare a fare le produzioni medio-alte in Italia”. La Filctem Cgil, allora, chiede “un progetto preciso per rendere attrattivo questo territorio, viste anche le competenze che siamo in grado di assicurare. Finora non c'è stato un progetto specifico, anche se la Regione ha indirizzato a questo settore parte delle risorse comunitarie. Nello stesso tempo abbiamo visto che ci sono attività che hanno la tendenza a svilupparsi, a crescere, ma oggi vanno inserite, insieme, in un progetto organico”.