"Come sindaco di Torino non posso accettare questo navigare a vista, questa incertezza che riguarda la vita di migliaia di persone".  In un'intervista rilasciata oggi al quotidiano L'Unità, Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, interviene così sul caso Fiat, dopo l'annuncio di Sergio Marchionne di spostare parte della produzione in Serbia: "Non me lo aspettavo, assolutamente", spiega il sindaco di Torino.

"Capisco che a Pomigliano
le cose non siano andate nel modo desiderato, ma trovo paradossale -sottolinea- che le contraddizioni di Pomigliano vengano ora scaricate sullo stabilimento di Mirafiori che non solo ha creduto più di altre nel rilancio di Fiat e nel suo progetto, ma è anche la testa di Fiat in Italia".

Per Chiamparino sarebbe utile che azienda e sindacati riflettessero: "Il progetto Fabbrica Italia ha caratteristiche quasi rivoluzionarie considerata la crisi produttiva del nostro paese. Va guardato con occhi nuovi. Temo altrimenti che pezzo dopo pezzo venga smantellato. Quindi riprenda il confronto tra azienda, sindacato e istituzioni: si torni a discutere dell'intero progetto".

Anche il presidente della Regione Roberto Cota dice la sua dalle pagine piemontesi del quotidiano La Repubblica. "Chiederò di incontrare Marchionne appena torna dagli Stati Uniti. E prima di tutto gli dirò: i patti si rispettano", visto che aveva assicurato che in Piemonte l'occupazione sarebbe cresciuta.

Il presidente leghista interviene anche sulla vicenda Pomigliano: l'accordo andava fatto, dice, "perché è meglio che le auto si facciano qui piuttosto che in Polonia e perché è meglio avere un diritto in meno, piuttosto che non avere nessun diritto come accade se si perde il lavoro". Ma per Cota in Piemonte non c'è alcun bisogno di accordi speciali: "i piemontesi non battono la fiacca". Il Piemonte, sottolinea Cota, produce auto mantenendo "un elevato standard di qualità e un alto livello di produttività".

L'ultima battuta è dedicata alla Fiom
sulla quale però Cota preferisce non sbilanciarsi: "Non faccio l'imprenditore - afferma - Ho un atteggiamento rispettoso per chi fa le battaglie per il lavoro".