#Failascuolagiusta è tante cose. Lo slogan della nostra nuova campagna, un hashtag, e un richiamo al confronto con la Buona Scuola di Renzi Ma è anche (e soprattutto) un invito a un percorso di partecipazione che vogliamo realizzare a partire dalle persone che la scuola la fanno davvero, tutti giorni, con la passione e le difficoltà del caso. Lo facciamo incontrando lavoratori in centinaia di assemblee (perché non ci limitiamo certo agli hashtag e agli spot). Non ci limitiamo a presentare delle slide, le nostre proposte le confrontiamo con le persone in carne e ossa, diamo loro ascolto, raccogliamo i contributi di idee e ne diamo valore. Ma anche la “rete” è democrazia, se usata con trasparenza e reale apertura al confronto. 

#Failascuolagiusta è anche un sondaggio online. È una consultazione parallela a quella del governo (che si è conclusa il 15 novembre) non per contrapporre ma per mettere a confronto le nostre proposte e le sue, a proposito di buona scuola. Un modo per dare davvero la possibilità a tutti di dire quello che pensano, scegliendo di essere d’accordo con Renzi, con noi, o con nessuno dei due. Sono solo undici domande, undici per undici importanti, dimenticate o svalutate questioni: il problema delle risorse alla scuola, gli organici, il reclutamento, il merito, l’orario di servizio, il contratto, il finanziamento privato, le risorse per il miglioramento dell’offerta formativa, il personale Ata, la riduzione della burocrazia e il registro nazionale dei docenti.

Questioni importanti e grandi assenti della buona scuola, che in una scuola giusta, invece, non possono mancare: assenti come il contratto e il sindacato, dimenticati come gli Ata, che nelle 136 pagine non compaiono – salvo per essere citati esclusivamente per i prossimi tagli di organico –, ignorati come il diritto allo studio. “Per sapere come la pensi, non per sapere che la pensi come noi!”, ecco quello che vogliamo dire a tutti coloro che parteciperanno al nostro sondaggio: perché a noi non importa la “ragione a tutti i costi”, importa confrontare le nostre posizioni con quelle del governo, di sicuro distanti ma non tutte inconciliabili, ma quello a cui teniamo è coinvolgere il più possibile chi la scuola la vive nel quotidiano, chi il lavoro lo conosce e lo rappresenta, conoscere le sue reali necessità e riflessioni in merito.

Chi compila il questionario della “buona scuola” non sa cosa hanno detto quelli che l’hanno preceduto, nel nostro, quello della “scuola giusta”, c’è la possibilità di sapere in tempo reale anche cosa pensano gli altri, offrendo a fine sondaggio le percentuali di risposte già pervenute. Si può rispondere al sondaggio visitando il nostro sito o raggiungendolo direttamente a questo link www.flcgil.it/failascuolagiusta/sondaggi. In pochi giorni oltre 3.500 persone hanno espresso le loro idee. A una prima rilevazione (senza alcuna valenza statistica) la stragrande maggioranza degli intervistati è d’accordo con la Flc. Al termine offriremo anche un’analisi statistica ragionata e scientificamente attendibile delle risposte. La scuola giusta esiste già, sono le persone che ci lavorano ogni giorno che la fanno. Più risorse e meno chiacchiere, possono realizzarla davvero.