Oggi il lavoratore Gabriel Vasquez Montalban (nome di fantasia)  torna in Expo per il rilascio del Pass per accedere al sito espositivo per motivi di lavoro e riprenderà servizio presso la catena di ristorazione che lo aveva allontanato per effetto del diniego all’accredito da parte della Questura e della società Expo 2015 spa. Ne dà notizia la Cgil di Milano, che spiega: "All’interno del grave scenario di palese violazione delle più elementari regole che dovrebbero informare i rapporti civili in uno stato di diritto si è aperto uno spiraglio per far ripensare in modo dinamico e non dispendioso le posizioni degli esclusi. In questo caso - prosegue il sindacato - la Cgil ha interloquito direttamente con il datore di lavoro (un sub appalto di una catena di ristorazione) inviando certificato penale e carichi pendenti, e invitando l’azienda a rivedere le proprie decisioni. Seguiva poi una istanza di revisione alla Questura da parte di Expo 2015 e, finalmente, la comunicazione al datore di lavoro e alla Cgil che il ricorso era stato accolto.

 
"Questa microstoria - conclude la Cgil meneghina - è significativa della fallacia delle informazioni e dei criteri che utilizzano le autorità competenti per bocciare le richieste di pass per lavoro nel sito Expo; infatti il lavoratore in questione aveva da appena tre mesi ricevuto la cittadinanza italiana, fatto che rendeva assolutamente inattendibile, in assenza di reati, la negazione del pass. A fronte degli imbarazzanti silenzi delle autorità, la Camera del Lavoro di Milano prosegue con il supporto dei suoi legali nelle azioni di tutela patrocinando nuovi ricorsi alla magistratura del lavoro".