Sbloccare una volta per tutte l'accordo di programma per l'area appenninica interessata dalla crisi, ormai storica, della ex Antonio Merloni: questo l'obiettivo dell'iniziativa intrapresa dai presidenti delle Regioni Umbria, Catiuscia Marini, e Marche, Gianmario Spacca, che hanno inviato una lettera congiunta al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi.

I due presidenti chiedono al ministro un incontro "urgente" per la revisione e semplificazione della normativa statale che consenta lo sblocco della parte nazionale dell'Accordo di programma per gli interventi in Umbria e Marche di reindustrializzazione delle aree ex Merloni.

Nella lettera Marini e Spacca ritengono inoltre indispensabile anche una proroga dello stesso Accordo, la cui scadenza è a marzo 2015. "Mentre le misure regionali dell'Accordo funzionano - affermano i due presidenti nella missiva - sono urgenti la revisione, la semplificazione e la proroga della parte nazionale dell'Accordo di programma perché ancora inefficace". Questo comporta un fatto inaccettabile: "Tenere fermi 35 milioni di euro dello Stato" in un periodo di crisi feroce come è quello attuale.

"Con le misure nazionali gestite da Invitalia - scrivono ancora Marini e Spacca - non è stato approvato alcun progetto, nelle Marche e in Umbria e i 35 milioni dello Stato sono ancora inutilizzati. La legge nazionale n.181/89, infatti, non è riuscita a finanziare ancora un progetto, non offrendo alcun contributo alla grave crisi occupazionale delle aree di Marche e Umbria interessate. Ciò deriva, come già segnalato da tempo, sia dalle rigidità della normativa nazionale che della gestione burocratica e delle prassi operative di Invitalia che - concludono i due presidenti - scoraggiano la fruizione delle agevolazioni".