Entro gennaio va firmato l’accordo tra banche e azienda, al quale il ministero per lo Sviluppo economico sta lavorando da mesi, per superare così la situazione di stallo in essere e salvaguardare le produzioni di elettrodomestici nello stabilimento Jp Industries di Colle di Nocera (ex Antonio Merloni) e garantire un futuro industriale al territorio della fascia appenninica umbra. È questo, secondo quanto scrivono in una nota Cgil, Cisl e Uil e Fiom, Fim e Uilm dell’Umbria, l’obiettivo fondamentale e irrinunciabile .

"Con l’ingresso nel 2015 – dicono i sindacati – siamo arrivati all’ultimo anno di vigenza dell’accordo che ha portato l’ex stabilimento Merloni all’interno del gruppo Porcarelli, accordo poi rimesso in discussione dalle sentenze in favore degli istituti di credito che hanno sostanzialmente bloccato il progetto industriale e l’attività produttiva. "Dunque – scrivono ancora -, il tempo stringe, mentre manca ancora la formalizzazione, con tutti i dettagli, dell’accordo tra gli istituti di credito e l’azienda al quale da mesi il ministero sta lavorando per uscire dallo stallo conseguente alle sentenze in favore delle stesse banche". 

I sindacati chiedono quindi che si arrivi alla firma entro il mese di gennaio e, subito dopo, la convocazione da parte del ministero di un incontro con i sindacati "per passare – scrivono – alla fase due, quella dei fatti concreti per la ripartenza delle produzioni a Colle di Nocera". Cgil, Cisl e Uil dell'Umbria infine "considerano fuori luogo qualsiasi annuncio da parte della proprietà che metta in discussione l’equilibrio del piano industriale, che prevede la permanenza di tre stabilimenti produttivi all’interno di Jp Industries, tra i quali quello di Colle di Nocera. Le organizzazioni sindacali, a prescindere dall’attribuzione formale della proprietà dello stabilimento umbro, hanno sempre lavorato e continueranno a lavorare affinché nell’accordo ci sia una clausola per il mantenimento delle produzioni a Colle di Nocera e per l’apertura di una linea di credito che consenta davvero la concretizzazione del piano industriale".