Ci credono i 400 lavoratori dell’Eurallumina di Portovesme, che da alcune settimane stanno manifestando con sit-in e presidi presso le sedi istituzionali il loro appoggio nei confronti del rilancio dell’azienda. Non si stancano le “tute verdi”, che grazie alla loro forte abnegazione, e anche alla ferma volontà della proprietà (i russi della multinazionale Rusal), sono riuscite a spingere fuori dalla secca della chiusura la fabbrica di ossido di alluminio della provincia di Carbonia-Iglesias.

Lo scorso 26 novembre si è tenuta, nella sala conferenze del Consorzio industriale di Portovesme alla presenza dei tecnici del Savi (il servizio che rilascia le autorizzazioni ambientali) regionale, la tanto attesa presentazione del progetto di riavvio produttivo dell’Eurallumina. Il progetto, che è stato realizzato dalla società Foster Wheeler Italiana, oltre a prevedere un investimento di 185 milioni di euro, assieme all’impiego di circa 200 lavoratori nella realizzazione della centrale a vapore (ma a regime dovrebbero essere impiegate 500 unità lavorative dirette e altrettante nell’indotto), garantirà anche tutte le prescrizioni ambientali previste dalla normativa in materia, più severa e stringente rispetto al passato.

La fabbrica è ferma dal mese di marzo del 2009, la proprietà l’ha tenuta in manutenzione in attesa del rilancio, che oggi è totalmente in mano ai tecnici dei vari servizi regionali e locali chiamati a esprimersi e a rilasciare le autorizzazioni necessarie. In tal senso, ci sarà nei prossimi giorni una Conferenza dei servizi istruttoria che coinvolgerà tutti gli enti. La presentazione del progetto è stata effettuata nel rispetto della normativa in materia di autorizzazioni, un obbligo a cui le aziende non possono sottrarsi, che stabilisce che la presentazione stessa sia pubblica e aperta alle osservazioni, alle domande di chiarimento e agli interventi degli interessati.

I delegati della Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) aziendale e anche gli organizzatori dell’assemblea temevano un fronte caldo di protesta che invece non c’è stato. I comitati ambientalisti locali hanno disertato l’iniziativa pubblica e, forse, presenteranno osservazioni per posta entro il 24 dicembre. Per il resto, tutti gli interventi degli amministratori pubblici locali e dei sindacalisti presenti sono stati favorevoli al riavvio dello stabilimento. Dal canto suo, la Rsu dell’Eurallumina ha fatto affiggere nei giorni precedenti l’assemblea un manifesto in cui ha invitato la popolazione a partecipare a una manifestazione, che si è tenuta lo stesso 26 novembre, a sostegno della presentazione del progetto.

“Abbiamo indetto questa manifestazione, a cui gli abitanti del territorio hanno risposto in maniera positiva, per dire sì al lavoro – osserva Corrado Marongiu, delegato della Filctem Cgil –, l’Eurallumina deve ripartire per garantire lo sviluppo nel rispetto delle leggi, che chiedono attenzione per l’ambiente e per la salute dei cittadini. Questa fabbrica ha oggi tutte le condizioni per farlo e per farlo bene”. La mancanza di occasioni di lavoro e la fermata delle fabbriche stanno portando a un lento spopolamento dei principali centri abitati della provincia. Per contrastare questo trend occorrono provvedimenti concreti. “L’Eurallumina è una delle 10 aziende considerate strategiche dal ministero dello Sviluppo economico per il sistema industriale italiano – conclude il delegato Filctem –, per questo vigileremo giorno e notte e marcheremo stretto tutti gli istituti che hanno la responsabilità del riavvio del progetto”.