Nella giornata di mercoledì 4 dicembre a Roma il gruppo editoriale Gedi ha illustrato al sindacato il piano industriale per il quotidiano Secolo XIX confermando di fatto quanto già annunciato nelle scorse settimane. Nella sede genovese rimarrebbero 11 poligrafici su 24. "È una proposta inaccettabile - afferma in una nota la Slc Cgil di Genova - che ancora una volta ricade in particolare sulla nostra città che ha già pagato un prezzo altissimo alla riorganizzazione quando nel 2014 tutti i 49 dipendenti hanno perso l'occupazione a seguito della chiusura del Centro stampa di San Biagio".

Per il sindacato "occorre fare l’impossibile" affinchè il Gruppo ritorni sui propri passi e decida di trattare per "soluzioni sostenibili per l'occupazione e per garantire l'uscita del Decimonono". Ieri, 5 dicembre, presso gli uffici del Secolo si è svolta una assemblea sindacale per illustrare ai lavoratori il piano industriale ed è stato deciso lo sciopero immediato pertanto oggi il Secolo non è in edicola. L'assemblea ha deciso di coinvolgere nuovamente le istituzioni locali, Sindaco e Presidente della Regione, chiedendo loro di essere più incisivi nei confronti del Gruppo che non può disimpegnarsi in questo modo nei confronti di tutta la comunità genovese e ligure.

Ai poligrafici in sciopero è andata la solidarietà dei giornalisti: "I giornalisti de Il Secolo XIX - si legge in una nota pubblicata sul sito del quotidiano - esprimono piena solidarietà ai colleghi poligrafici dopo il piano di riorganizzazione di Gnn (gruppo Gedi) presentato per il settore poligrafico che per il nostro giornale prevede un esubero di 27 lavoratori su 38. La redazione ritiene che ancora una volta l’azienda abbia deciso di far pagare la crisi del settore ai propri lavoratori".