Fermare i 348 licenziamenti annunciati da Ericsson, dei quali 147 a Genova. Lo hanno chiesto ieri sera (5 ottobre) una delegazione formata da una lavoratrice e delegata sindacale Ericsson e il segretario Generale Slc genova Fabio Allegretti, al premier Matteo Renzi, arrivato nel capoluogo ligure per incontri istituzionali.

Lavoratori e sindacato hanno consegnato una lettera a Renzi, nella quale riassumono la vertenza al termine della quale l'azienda ha confermato i licenziamenti. Nella lettera i lavoratori fanno riferimento al progetto di sviluppo della banda ultralarga finanziato da ingenti risorse del Governo che Ericsson ha dichiarato sarà il futuro core business.

“Le chiediamo di intervenire in questa vertenza che rappresenta un pugno nello stomaco per noi lavoratori e per le nostre famiglie – si legge nella lettera consegnata dai lavoratori al premier - Noi dipendenti Ericsson pensiamo di poter contribuire al futuro di questo settore strategico con il nostro sapere e con la nostra professionalità, che abbiamo maturato proprio in questo settore da decenni. Se tutto questo patrimonio di competenze sarà disperso anche il paese perderà parte della conoscenza su quegli apparati e sulle reti di telecomunicazioni”.

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Da parte sua il presidente del Consiglio si è detto preoccupato per la vertenza che coinvolge la multinazionale svedese. “Sono più fiducioso sulle vertenze Ilva e Piaggio – ha affermato - Ericsson mi preoccupa, mi lascia inquieto pensando alla qualità di chi ci lavora", ha detto Renzi nell'intervista. Il premier ha quindi ribadito la posizione del governo in sinergia con gli enti locali: "Lavoriamo pancia a terra per settori impegnati nell'innovazione".

Nel frattempo proprio ieri è arrivata la convocazione di un tavolo al Mise per il prossimo 19 ottobre a cui presenzierà il sottosegretario Bellanova.