Sono ben 385 gli esuberi a livello nazionale su circa 4mila dipendenti. È quanto prevede il piano industriale di Ericsson illustrato oggi (10 giugno) a Roma in un incontro con i sindacati. Particolarmente colpita la sede genovese, dove i licenziamenti in vista sono 93 entro il 2016 e 44 entro il 2017. Per ora riguardano i dipartimenti di ricerca e sviluppo, ma i numeri potrebbero aumentare quando verrà aperta ufficialmente la procedura e verrà coinvolta anche l’area commerciale.

È questa l’ultima di una serie di scelte che hanno portato i dipendenti genovesi della multinazionale – colosso nel campo di ricerca e sviluppo nelle telecomunicazioni e gestore delle reti mobili di H3G e Vodafone – da circa mille dipendenti a poco più di 600.

Il segretario generale della Slc Cgil Genova Fabio Allegretti annuncia battaglia: “Lunedì prossimo si terrà l’assemblea in azienda, proporremo una lotta dura e intransigente e una mobilitazione durissima, chiedendo sin d’ora la solidarietà di tutta la città. Il disimpegno dell’azienda è su tutto il territorio nazionale – prosegue l'esponente sindacale – ma per la nostra città, questa drammatica notizia, significa la fine del progetto Erzelli e con esso il fallimento della politica che su quella collina ha firmato un accordo regolarmente non onorato dall’azienda”.

“Purtroppo – conclude Allegretti – chi parlava di Erzelli come 'nuova California' si dovrà ridimensionare, così come dovrà ridimensionare i propri sogni chi negava che la collina tecnologica fosse una cattedrale nel deserto. Questa vertenza non è un problema soltanto per chi rischia di perdere il lavoro, è un problema della città che deve essere affrontato con l’impegno massimo delle istituzioni locali e regionali”.