Decreto enti locali: ancora non ci siamo. I sindacati scendono in piazza per una giornata di mobilitazione in tutte le regioni per chiedere di modificare il “decreto enti locali" (113/2016), che ieri (21 luglio) ha ricevuto il via libera alla Camera. Il testo ora passa al Senato, ma la protesta non si ferma. I nodi principali restano infatti i lavoratori precari in scadenza, il taglio del salario accessorio e la situazione economico-finanziaria delle ex province. 

A Montecitorio, il testo ha incassato 271 voti a favore, 109 contrari e due astenuti, dopo l'approvazione della  fiducia posta dal governo con 343 sì, 165 no e un solo astenuto. Oggi però  in tutta Italia si svolgeranno iniziative promosse da Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl per chiedere al Parlamento di affrontare i “fronti aperti”, oramai giunti a un livello preoccupante di difficoltà in tutto il comparto.

Tra le moltissime iniziative previste per oggi a livello territoriale, in Lombardia, a Milano, si tiene un presidio unitario regionale sotto il Pirellone, dalle ore 10 alle 13, e un incontro con i gruppi consiliari e la commissione affari istituzionali del Consiglio regionale. Sul territorio della regione si svolgono invece iniziative locali.  Mentre in Toscana,  le iniziative si tengono contemporaneamente, a partire dalle 11, in tutte le Province. In Umbria, i sindacati hanno deciso di organizzare un volantinaggio all’ingresso degli uffici della Regione Umbria (Broletto, dalle ore 8.00 alle 10.00) per informare e sensibilizzare i lavoratori sulle storture attualmente contenute nel testo di legge. Iniziative sono in corso in tutte le regioni d'Italia. 

Ieri, c'è anche stata l'occupazione diurna a oltranza (con assemblea permanente) della sala del Consiglio metropolitano in Palazzo Medici Riccardi a Firenze. “Un'azione motivata in primo luogo dai tagli alle Province contenuti nel decreto enti locali, che assesta un nuovo durissimo colpo a questi enti già agonizzanti: lo scopo è difendere i servizi ai cittadini e i diritti e l'occupazione dei lavoratori”, spiegano i sindacati.

 “Nel corso della mobilitazione chiederemo ai politici locali che parteciperanno di assumersi l’impegno di sostenere nelle  rispettive istituzioni le legittime istanze dei lavoratori che  rappresentiamo compreso il tema dei lavoratori precari in scadenza il  31 dicembre di quest'anno”, hanno affermato ieri i sindacati. “Il decreto enti locali, all'esame della Camera – avevano detto i  dirigenti dei sindacati del pubblico impiego alla vigilia del voto -  nonostante affronti alcune questioni che da tempo i sindacati avevano segnalato, non trova soluzione ad alcune problematiche nevralgiche per  il sistema delle autonomie locali”. 

Critica anche la Cgil nazionale. “Il decreto legge enti locali  continua a non risolvere i tanti problemi aperti dalle scelte del governo in tema di tagli agli enti locali, in particolare alle  Province e alle Città metropolitane. E la fiducia posta dal governo significa negare la continuità dei servizi ai cittadini”.