Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil e Fisascat Cisl di Siena sono fortemente preoccupate, perché si sta consumando un'altra 'puntata' della vicenda Enoteca Italiana. "Puntata amara - dicono in una nota Daniela Spiganti (Filcams) e Gianfranco Mazza (Fisascat) - come e peggio delle ultime. Se infatti l'ente aveva risollevato la testa qualche anno fa grazie al contributo della Regione Toscana (1 milione di euro) e si era ripreso il lavoro con evidente soddisfazione dei dipendenti, la gestione dell'amministratore Egidio Bianchi non è riuscita a dare continuità all'attività e ai molti progetti prospettati".

"Infatti - proseguono i due sindacalisti - oggi ci troviamo con le casse vuote, pignoramenti su strumenti di lavoro e anche sugli uffici che dopo anni di tentennamenti finalmente stavano per essere venduti e, ciliegina sulla torta, alla società cinese di proprietà dell'Ente sembra siano stati messi i sigilli. In questa situazione i dipendenti non riscuotono da tre mesi ma continuano a lavorare, per quanto tempo però?", domandano Spiganti e Mazza. 

Secondo Filcams e Fisascat a questo punto "è indispensabile che i soci decidano finalmente cosa fare di questo Ente mettendo soldi, ma soprattuto gambe (con un amministratore che lavori solo per l'Enoteca) ai progetti più volte enunciati ma non realizzati, evitando ulteriori problemi all'Ente e ai dipendenti coinvolti. Si ricorda peraltro - concludono i segretari - che nell'Enoteca e nella società cinese sono stati investite risorse pubbliche, e non poche, che sarebbe un vero peccato veder andare in fumo".