“Pur apprezzando parti importanti della nuova Strategia Energetica Nazionale (a partire dalla stessa indicazione di una strategia, dopo anni di vuoto) soprattutto per quanta riguarda le scelte connesse al risparmio e all'efficienza energetica, all'aumento della produzione di energie rinnovabili e agli interventi relativi alle smart grid, riteniene contraddittoria e sbagliata la scelta di aumentare ulteriormente ed in modo massiccio le estrazioni di idrocarburi”. Non condivide l’ipotwesi considerata dal Governo di modificare l’art. 117 della Costituzione nel senso di attribuire in via esclisiva allo Stato la competenza in materia di energia, introducendo il titolo abilitativo unico sulle infrastrutture strategiche.” Così dichiara Alessandro Genovesi, Segretario Generale della CGIL Basilicata, partecipando ai lavori del Comitato Direttivo della CGIL di Potenza, alla presenza del Segretario Nazionale della CGIL Serena Sorrentino.

“E' contraddittoria, rispetto ad una politica di sviluppo che dovrebbe sempre di più scommettere sulla decarbonizzazione dell'economia, come ci indica la stessa Unione Europea. Sbagliata, per gli impatti ambientali, per i rischi sulla salute e perché precluderà ad importanti aree del Paese, Basilicata in primis, un possibile diverso sviluppo, con anche maggiori impatti occupazionali”. “Aumentare le trivellazioni, ridurre gli attuali limiti posti per la tutela di coste e territorio è una scelta sbagliata, anche e soprattutto se si considera il contributo che in maniera super responsabile la Basilicata e i suoi cittadini stanno già dando al sistema Paese, fornendo oltre l'80% della produzione nazionale di idrocarburi con 24 pozzi attivi in Val d'Agri, altri in fase di allacciamento ed altri ancora autorizzati ed in fase di costruzione a Tempa Rossa, per un totale di oltre 2000 chilometri in cui si può perforare e – anche a seguito del recente memorandum firmato dal Governo e dalla Regione – un potenziale estrattivo di ulteriori 25/30 mila barili al giorno”.

“Tanto è vero e tale è il livello di responsabilità di tutti che da tempo siamo impegnati come movimento sindacale, in maniera unitaria, e in stretta sintonia con le popolazioni locali a garantire maggiori tutele per l'ambiente, la salute ed un lavoro dignitoso nel centro oli di Viggiano e altrettanto proveremo a fare per Tempa Rossa”. “Insomma – continua Genovesi – bene hanno fatto le istituzioni locali a chiarire che, con il memorandum del 2011, si è sancito il massimo possibile di sacrificio che la Basilicata è disposta a fare (e solo a fronte di un ritorno in termini di investimenti sul territorio; investimenti che per noi vanno ripartiti proprio tra tutela dell'ambiente, infrastrutture e 3-4 interventi per uno sviluppo industriale e produttivo di qualità e sostenibile). A tutela del territorio, della salute e di un modello di sviluppo che può competere su tanti altri importanti settori produttivi a partire dall'agricoltura, dall’agro industria e dall’automotive”.

“E sia chiaro, anche il millantato ritorno occupazionale previsto dal Governo (come Basilicata ne sappiamo qualcosa, con meno di 2000 assunti in oltre dieci anni, di cui meno di mille a tempo indeterminato e meno di 500 cittadini lucani, a rischio ogni volta che vi è un cambio di appalto) e la stessa ipotetica riduzione delle bollette per un valore di 5 miliardi sono una contro partita che non compenserà, anche dal punto di vista economico, i rischi per l'ambiente e la salute, le porzioni di territorio sottratte ad altri usi produttivi e il conflitto che si aprirà con le popolazioni locali”.

“Come CGIL Basilicata responsabilmente abbiamo deciso di provare a governare l'attuale sforzo che la nostra terra sta facendo, rivendicando tutele certe per l'ambiente e la salute e per un'occupazione stabile e di qualità, in quei territori dove l'estrazione petrolifera è già una realtà, ma non potremmo certo stare a guardare di fronte ad un sopruso che sa tanto di arroganza del Governo e dei poteri forti contro una piccola regione. Se il Governo – conclude Genovesi - vuole un’altra Scanzano ne sta, se non cambierà idea, costruendo tutte le precondizioni”. Il Comitato Direttivo della CGIL Potenza invita, pertanto, la Segreteria Nazionale della Cgil affinché, negli incontri previsti con il Governo in materia, tenga conto delle posizioni dei lavoratori e dei cittadini lucani. Il Comitato Direttivo della Cgil Potenza impegna, inoltre, tutte le proprie strutture, compagne e compagni, lavoratori, disoccupati, pensionati a sensibilizzare, già nelle prossime ore, tutti i cittadini chiamandoli, eventualmente, anche alla mobilitazione a difesa dei propri diritti. A riguardo dà mandato alla Segreteria della Cdlt di costruire il massimo possibile di alleanze politiche, sociali e culturali, anche con specifiche campagne di sensibilizzazione, affinché la tutela del nostro territorio, dell’ambiente, della salute e di un modello di sviluppo sostenibile diventi la parola d’ordine di mobilitazione dell’intera cittadinanza.