Uno sciopero regionale di quattro ore a fine turno dei metalmeccanici dell’Emilia Romagna lunedì 23 luglio, con presidio davanti alla sede di Confindustria (ore 15, via Barberia n° 13, a Bologna): è questa una prima risposta della Fiom emiliano–romagnola alla scelta "llegittima e discriminatoria" di Federmeccanica, che ha convocato per la stessa data solo Fim e Uilm al tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale.

"Una palese violazione dell’accordo interconfederale del 28 giugno 2011 – hanno detto questa mattina in conferenza stampa congiunta i leader regionali di Fiom, Bruno Papignani, e di Cgil, Vincenzo Colla –, che puntava proprio a stoppare la pratica degli accordi separati. Invece, Federmeccanica ha deciso di procedere con chi ci sta, al di là del merito: un messaggio chiaro e irricevibile da parte dei lavoratori e della loro organizzazione più rappresentativa".

Piena la condivisione della Cgil regionale al percorso di lotta che la Fiom apre in Emilia Romagna con la giornata di lunedì, per proseguire poi a settembre con una campagna di assemblee a tappeto, anche in vista di quella nazionale, che farà il punto della mobilitazione per il contratto. “Federmeccanica intensifica l’attacco alle conquiste dei lavoratori – hanno sottolineato Papignani e Colla –, con l’obiettivo di peggiorare le loro condizioni rispetto a minimi salariali, orario di lavoro, malattia e sanzioni".

"Escludendo la Fiom dalle trattative, ha scelto lo scontro aperto e la pratica distruttiva degli accordi separati. Vogliamo contrastare questa deriva, ma vogliamo anche sapere cosa ne pensa Confindustria, firmataria dell’accordo del 28 giugno e per questo faremo il presidio davanti alla sua sede regionale. E non si dica che noi della Fiom e della Cgil siamo sempre i soliti".