La Fiom Cgil si conferma il primo sindacato nelle elezioni per i Rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza (Rls) nei siti produttivi di Fca-Cnh (ex Fiat). L’ultimo voto, quello nei tre stabilimenti pugliesi, con il 36 per cento dei consensi ottenuti ha confermato e rafforzato il dato nazionale. “Il consenso dei lavoratori alle liste Fiom, espresso in maniera libera, deve far riflettere tutti gli altri soggetti in campo, che in questi anni non hanno permesso ai lavoratori di essere ascoltati, coinvolti e di partecipare sulle questioni di merito sindacale e contrattuale” commenta Giuseppe Cillis, segretario generale dei metalmeccanici Cgil della regione.

Veniamo ai risultati. Alla Fca Magneti Marelli di Bari stravince la Fiom: ottiene 548 voti e 3 Rls, seguita dall’Associazione capi e quadri Fiat con 91 voti e 1 Rls (le altre organizzazioni non hanno ottenuto Rappresentanti). Ottimi i risultati anche alla Cnh Industrial di Foggia (319 voti e 2 Rls, dietro a Uilm e Fismic) e alla Cnh Industrial di Lecce (131 consensi e 1 Rls, dietro alla Uilm). Complessivamente la Fiom ottiene 998 voti e 6 Rappresentanti, davanti a Uilm (580 consensi e 3 Rls), Fismic (510, 3), Fim Cisl, Ugl e Associazione capi e quadri Fiat.

La Fiom, continua Cillis, ritiene “che l’ammodernamento politico, economico, sociale e morale del nostro paese non possa prescindere dal riconoscimento insostituibile del ruolo democratico dei lavoratori, veri produttori della ricchezza”. In quanto portatrice degli interessi dei lavoratori, la Fiom “assumerà tutte le iniziative sindacali necessarie per far riconoscere questo ruolo dalle istituzioni pubbliche e dal sistema delle imprese, al fine di costruire un modello sociale basato sul rispetto della democrazia e dei diritti dei lavoratori”.

Soddisfazione per i risultati viene espressa anche dalla Fiom Cgil di Foggia. “Dopo  anni, nello stabilimento ex Sofim Iveco siamo tornati a una competizione elettorale normale e libera, con la presenza nelle schede di tutte le organizzazioni sindacali” ricorda il segretario generale Ciro Di Gioia. Come noto, infatti, a seguito dell’uscita da Confindustria e del nuovo contratto non sottoscritto dalla Fiom, “alla sigla della Cgil – spiega il sindacalista – l’industria torinese aveva sottratto ogni spazio di agibilità sindacale, atteggiamento riconosciuto come non legittimo dopo un ricorso alla Corte costituzionale”.

Negli  ultimi anni, con o senza il riconoscimento da parte della Fiat, la Fiom ha continuato l’impegno sindacale a fianco dei lavoratori, allo scopo di impedire che la pratica degli accordi separati consolidasse un sistema autoritario. “Il voto democratico dei lavoratori – riprende Di Gioia – indica che questa pratica è finita e non è più riproponibile. Ma tutti i soggetti in campo devono predisporsi a un sistema democratico, costruito sul rispetto del ruolo dei lavoratori”. Il risultato elettorale, conclude il segretario, da un lato “riconosce alla Fiom e ai suoi delegati la coerenza e la determinazione nel difendere i diritti contrattuali e costituzionali, quegli stessi che determinano un modello di società basato sulla giustizia sociale e la solidarietà tra tutti i lavoratori, dall’altro ci assegna responsabilità ulteriori per il futuro”.