Alla decisione si è giunti il 31 ottobre scorso, “dopo aver preso atto, ancora una volta, dello stallo nella trattativa per il rinnovo del contratto edile, scaduto da quasi un anno e mezzo”. I segretari generali Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil (Panzarella, Turri e Genovesi) avevano già annunciato nei mesi scorsi una mobilitazione per novembre, qualora le associazioni datoriali non avessero mostrato disponibilità a un avanzamento nella trattativa. Poi è arrivata la decisione: il 18 dicembre sarà “sciopero per l’intera giornata in tutte le imprese edili, con manifestazioni di carattere interregionale”.

La mobilitazione, però, inizia subito. Oggi (lunedì 20 novembre) i sindacati degli edili mettono in campo un'iniziativa straordinaria di informazione su tutto il territorio nazionale, con volantinaggi, conferenze stampa, presidi, in preparazione dello sciopero nazionale. Iniziative si annunciano in tutta Italia. Feneal, Filca e Fillea della Lombardia hanno in programma presìdi davanti alle sedi territoriali delle Associazioni costruttori e incontri con i prefetti: a Varese, ad esempio, è previsto un volantinaggio (alle ore 7.30) nell'area dell'ex Malerba, seguiranno un incontro con i dirigenti dell’Ance e un faccia a faccia con il prefetto, cui verrà consegnato un documento con la piattaforma sindacale; a Bergamo, volantinaggi (alle ore 6.30) ai cantieri del Km Rosso e in quello dell’Accademia della Guardia di finanza, seguono un incontro all'Ance (ore 11) e un confronto con il prefetto (ore 12), infine una conferenza stampa dei tre segretari generali di Feneal, Filca e Fillea per illustrare la giornata di protesta e per annunciare lo sciopero del settore del 18 dicembre (appuntamento alle ore 15 nella sede Cgil, in via Garibaldi 3).

Mobilitazione degli edili anche sono previste in Toscana (a Firenze ci si ritrova alle ore 12 in piazza Bambine e Bambini di Beslan, davanti al cantiere della tramvia), in Valle d’Aosta, in Puglia (a Foggia), in Emilia Romagna (a Parma volantinaggi alle ore 9.30 sotto i portici di via Mazzini e in Ghiaia). Stato di agitazione proclamato anche in Sicilia, con iniziative a Catania e a Palermo (nel capoluogo è prevista un'assemblea al cantiere della Sis dell'anello ferroviario, ed è già in calendario un’assemblea straordinaria sotto la sede del Comune per chiedere lo sblocco degli appalti).

Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, tra l'altro, hanno già svolto oltre mille assemblee nei cantieri per spiegare ai lavoratori le loro proposte e le difficoltà che hanno incontrato durante il negoziato.

Le richieste consegnate dai sindacati alle controparti sono chiare: aumenti salariali in linea con gli altri settori; difesa e riforma delle casse edili a tutela di tutti i lavoratori, contro il lavoro nero e per sostenere le imprese serie contro la concorrenza sleale; più sicurezza sui posti di lavoro; creazione di un Fondo sanitario integrativo nazionale; potenziamento del Fondo integrativo per il pensionamento anticipato.

I sindacati vanno insomma nella direzione di un contratto nazionale al servizio di una “qualificazione maggiore del sistema, del lavoro e dell’impresa, per poter affrontare le sfide di un settore che sta cambiando nei suoi processi e nei suoi prodotti (riqualificazione, rigenerazione, messa in sicurezza del territorio e del patrimonio pubblico e privato, ecc.)”, per questo servono “più professionalità, più qualità, più partecipazione”.