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Ritanna Armeni
LO SQUALO E IL DINOSAURO
Vita operaia nella Fiat di Marchionne
La Fiat è stata in questi anni al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica. Lo è stato soprattutto il suo amministratore delegato Sergio Marchionne con il suo stile (duro e diretto), con la sua battaglia senza esclusione di colpi nei confronti del più grande sindacato operaio (la Fiom), con condizioni poste o imposte ai lavoratori in nome del bene e della sopravvivenza dell’azienda nel mercato mondiale. Ma nessuno si è interessato a tutti coloro subiscono direttamente le conseguenze delle sue decisioni. Com’è realmente la vita in fabbrica nell’era Marchionne? Ritanna Armeni ce lo racconta con un reportage - da Mirafiori a Melfi - su quello che finora è stato nascosto: la condizione operaia negli stabilimenti Fiat dominati dalla minaccia della chiusura.
Stefano Rizzo (a cura di)
LE RIVOLUZIONI DELLA DIGNITÀ
18 mesi di proteste, di repressione e di rivoluzioni che hanno cambiato il mondo arabo
A distanza di quasi due anni dall’inizio della “Primavera araba” il bilancio è ancora incerto: in alcuni paesi sono stati rovesciati i regimi al potere da decenni; in altri le proteste hanno dato impulso a movimenti di riforma già in atto; in altri ancora le rivolte non hanno prodotto apprezzabili risultati. In Siria la guerra civile ha assunto caratteri sempre più sanguinari. Quali che saranno gli esiti ultimi dei vasti cambiamenti in corso, è certo che le “rivoluzioni della dignità” hanno rappresentato un risveglio della volontà di autogoverno del mondo arabo, un prepotente bisogno di libertà e di sviluppo economico che ha indotto i paesi europei e gli Stati Uniti a cambiare le loro politiche estere e a cercare nuove forme di collaborazione.
Carlo Ruggiero
UNA PIETRA SUL PASSATO
Con un fotoreportage di Matteo di Giovanni
Il reportage di Carlo Ruggiero racconta la storia di un piccolo borgo della provincia di Frosinone, Coreno Ausonio, al confine tra Lazio e Campania, e delle sue cave di pietra. Dalla prima, impiantata da uno scalpellino abruzzese nell’immediato dopoguerra, a quelle che furono aperte dopo, una dopo l’altra, cambiando la vita e la fisionomia del paese, toccato da un immediato benessere e da una repentina crescita economica. A metà tra ricognizione di paesologia e narrazione sociologica, questo libro ondivago descrive una delle tante piccole Italie, segrete e inaccessibili, sconvolte dal mito della crescita, dalla follia del sogno cieco e dall’epica della ricchezza; un sogno che per un’intera comunità si è trasformato, fino ai giorni nostri, in decadenza e crisi economica.
Enzo Scandurra
VITE PERIFERICHE
Solitudine e marginalità in dieci quartieri di Roma
presentazione di Bruno Amoroso
Chi costruisce le nostre città? Gli amministratori, i politici, gli immobiliaristi, gli urbanisti? Si. Ma sono le persone in carne ed ossa a produrre l’anima della città; anche di una grande capitale come Roma. Quella che una volta era la città moderna, la cui aria «rendeva liberi», oggi è una città desertificata di individui che forse potremmo chiamare sconfitti, ma non perdenti, non rinunciatari, ancora non rassegnati. Scandurra propone dieci brevi storie di «pezzi» di periferia romana raccontate da un osservatore che ha rinunciato allo sguardo neutrale di urbanista, intrecciate a dieci racconti di vite marginali, solitudini nella folla anonima e silenziosa della città che un tempo fu eterna e, ora, solo moderna.
Chiara Ingrao
OLTRE IL PONTE
Pensieri di una femminista di frontiera, 1976-2001
In allegato l’audiolibro del romanzo «Dita di dama»
Per la generazione antifascista di cui cantava Calvino in «Oltre il ponte», il lavoro della memoria è stato un impegno incessante. Non è stato così per la generazione degli anni ’70, marchiata dall’immagine degli «anni di piombo» e incapace di rivendicare le grandi conquiste di libertà prodotte dai conflitti sociali di quel decennio. Le riflessioni qui raccolte esplorano alcuni di quei conflitti dimenticati, attraverso la lente di un’esperienza personale vissuta sempre nelle zone di frontiera fra femminismo e altri movimenti. I testi coprono il periodo dal 1976 al 2001 e ruotano attorno a quattro nodi tematici: libertà/maternità, soggettività/lavoro, conflitti/guerra, diversità/ diritti.
Giambattista Scirè
GLI INDIPENDENTI DI SINISTRA
Una storia italiana dal Sessantotto a Tangentopoli
Il fenomeno degli Indipendenti di sinistra non è mai stato studiato; eppure rappresenta un capitolo importante della storia italiana, perché si intreccia con gli avvenimenti più significativi dell’Italia repubblicana, ed ha una sua assoluta originalità in Europa e forse nel mondo. Non ci sono altri esempi, infatti, di un partito politico, nella fattispecie il Pci, che abbia messo a disposizione tra il 10 e il 15 per cento dei propri seggi per l’elezione di candidati indipendenti, permettendo la costituzione di un gruppo autonomo, scisso da vincoli di appartenenza ideologica e con pieno diritto di dissenso. Dal Sessantotto a Tangentopoli la Sinistra indipendente ha rappresentato una pluralità di matrici culturali (socialista, cattolica, azionista) che sono convogliate in una terza forza alternativa, una sorta di riformismo «militante». Quello di Scirè rappresenta il primo vero studio sul tema.
Antonio Pizzinato
in collaborazione con Saverio Paffumi
VIAGGIO AL CENTRO DEL LAVORO
Prefazione di Susanna Camusso/ Presentazione di Giovanni Bianchi
Con un testo conclusivo di Bruno Ugolini
Antonio Pizzinato racconta la sua storia delineando la sua idea di futuro: se il sindacato non riconquista il «centro» del lavoro e se il lavoro non riconquista il «centro» della società, l’Italia e l’Europa non riusciranno più a progredire. Ma per costruire una nuova stagione di parità di diritti, di tutela e dignità, bisogna recuperare e riorganizzare la partecipazione dei lavoratori all’attività e alla vita del sindacato. Quella qui narrata è la storia dell’operaio della Borletti, diventato segretario generale della Cgil. Ma è anche la storia di un’ambiziosa scommessa, quella di voler rifondare il sindacato, di fronte a un mondo del lavoro così frammentato, diversificato e in permanente mutamento.
Nello Pacifico
I BALILLA DI CORSO PARIGI
Storie di schiene dritte e no
Prefazione di Fausto Bertinotti
Un racconto autobiografico che narra di un “noi”, di una specie umana e politica che ha attraversato il Novecento dentro e a ridosso della fabbrica, anzi, in una vera e propria città-fabbrica, Torino. È quel “noi” che è diventato il protagonista diretto dell’antifascismo in fabbrica e della lotta di Liberazione prima, della reazione alla sconfitta degli Anni Cinquanta e alla repressione antioperaia della Fiat poi. Quella raccontata nel volume è la Torino delle lotte operaie, degli interminabili scioperi, dell’occupazione delle fabbriche degli Anni Venti, quando tutto era sembrato possibile. Nato novant’anni fa, operaio, manovale e giornalista al Lingotto, alle Ferriere, all’Officina Stella Rossa e nella redazione dell’Unità, Nello è uno di quelli che ha fatto la Torino operaia, democratica e antifascista.
Nicola Casaburi
LIBERI, UGUALI, FRATERNI
Per terra e per mare il viaggio della modernità
Una riflessione su come recuperare senso e sensatezza di convivenza civile e sociale. Con quali strumenti culturali leggiamo, interpretiamo, giudichiamo i dati della cronaca, gli accadimenti della realtà? Casaburi avanza alcune proposte attraverso una riflessione sulla libertà, l’uguaglianza e la fraternità, sulla dignità e i diritti, e su come le Carte Costituzionali europee possano e debbano ancora ispirare l’attività dei parlamenti e il comportamento dei cittadini.