Una serie di scioperi a ridosso delle festività, tra Pasqua, 25 aprile e 1° maggio. Si alza il livello della protesta alla Simply Sma, con i sindacati che sono scesi in campo per far cadere il muro di silenzio intorno alle sorti dell’azienda di distribuzione moderna e organizzata di proprietà della francese Auchan. In Italia, il gruppo è presente con 260 negozi e più di un migliaio di franchising. Ma da mesi si rincorrono voci di presunte e misteriose trattative (si fanno i nomi di Conad, Gross e Arena) per la cessione di parti o della totalità della rete vendita, “senza che la proprietà abbia mai ufficialmente smentito o confermato”, osservano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil,

Le tre sigle sottolineano come ciò sta facendo vivere nell'incertezza i circa 8 mila lavoratori del gruppo. E seppur sollecitata ripetutamente dal sindacato e anche dal ministero dello Sviluppo, la Sma Simply non offre risposte, “dimostrando oltre che scarsa sensibilità, anche di essere in un allarmante stato confusionale”. Alla vigilia di Pasqua hanno incrociato le braccia per l'intera giornata gran parte dei lavoratori del Veneto, della provincia di Roma, di Perugia e Piacenza.

Nei prossimi giorni sciopereranno la Lombardia, le Marche, la Sicilia, dove le voci di dismissione di pressoché tutti i 33 negozi presenti sono particolarmente insistenti. Il sindacato rivendica innanzitutto “chiarezza e trasparenza” nel confronto con l'azienda oltre che “un tavolo di confronto serio per affrontare le ricadute sulla occupazione delle scelte aziendali”. “Simply sta andando male ormai da un decennio, nell’ultimo anno ci è stato presentato un piano di riconversione ma da mesi in tutta Italia girano voci di vendita, non smentite dalla proprietà”, ha spiegato nei giorni scorsi Cristian Sesena, segretario nazionale della Filcams Cgil, al manifesto.