I migranti "ospiti" sono invitati, dopo le 20, a rientrare nei centri di accoglienza. Sembra uno scherzo, ma non lo è: si stratta della sortita del sindaco di Domodossola, Lucio Pizzi, centro-destra, che ha scritto al prefetto di Verbania invitandolo ad applicare il coprifuoco. Non contento, il sindaco ha anche scritto un lungo e articolato post su Facebook in cui, tra le altre cose, si può leggere: "L’orario di rientro alle ore 20.00 e il fatto che in città possa circolare solo un numero limitato di migranti potrà garantire una maggiore sicurezza e una verifica puntuale del rispetto delle regole, limitando il disagio sociale". Poi se la prende con i consiglieri Pd e M5S, che osteggiano questa idea, accusandoli di agitare impropriamente lo spettro delle leggi razziali mentre, continua il sindaco, "quando un ente pubblico fornisce un servizio gratuito non solo può ma deve imporre delle regole: infatti come è noto non si può entrare e uscire da un ospedale a piacimento ma ci sono degli orari prestabiliti, così come nei convitti studenteschi, per citare solo alcuni esempi".

Contro l'iniziativa questa sera (23 giugno) un gruppo di giovani domesi ha organizzato una manifestazione a cui aderisce anche la Cgil di Novara-Vco e del Piemonte. Una manifestazione aperta a tutti quelli che si sentono disgustati da questo atteggiamento xenofobo e razzista”, ha dichiarato Gabriele Ricci, uno dei promotori. Significativo l’orario scelto: 20.01, un minuto dopo l’ora in cui dovrebbe scattare il coprifuoco.

“Fate bene a proclamare questa iniziativa contro un sindaco che vuole imporre una separazione, una visione e una metodologia che ha come unico effetto quello di creare paura e di impedire una convivenza positiva nella città”, ha commentato la segretaria generale della Cgil Susanna Camusso in un video-messaggio. “Tutti dovrebbero partecipare a questa iniziativa, e invitiamo il Prefetto a spiegare al sindaco che nel nostro Paese vigono regole e leggi votate alle libertà e all'accoglienza delle persone per vivere in modo integrato”.

IL VIDEO MESSAGGIO DI SUSANNA CAMUSSO

“Pensiamo che non si possa rimanere inermi di fronte a una politica che alimenta la paura, proponendo pratiche e usando parole e simboli che hanno come unica conseguenza la creazione di fobie”, dichiara il segretario generale Cgil Novara-Vco, Attilio Fasulo. "La Cgil ritiene la sicurezza e la legalità elementi essenziali di un paese, tuttavia la semplificazione della realtà non è certamente il modo di assumersi seriamente le proprie responsabilità apparendo piuttosto come un comodo strumento di ricerca di consenso elettorale. Siamo certi che la città di Domodossola, medaglia d’oro della Resistenza, che ha visto i propri abitanti rifugiarsi ed ottenere asilo nella vicina Svizzera, saprà dimostrare che non si riconosce in questa politica”.

Questa sera la Cgil sarà dunque presente per dire no alle divisioni, "per affermare che il valore dell’inclusione debba sempre prevalere, che nessun essere umano possa essere definito illegale, che ovunque vi sia una discriminazione vengono meno uguaglianza di diritti e solidarietà, sanciti dalla nostra Costituzione", si legge in un comunicato.