La disoccupazione non cresce più, anzi: la tendenza si è invertita, e anche in modo considerevole. In dicembre il tasso di disoccupazione è calato al 12,9 per cento, ben lo 0,4 in meno del mese di novembre. E va ancora meglio per il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), sceso al 42 per cento, il valore più basso dal dicembre 2013 e ben un punto in meno di novembre (era al 43 per cento).

A rilevarlo è l’Istat, nelle sue stime diffuse oggi, spiegando come si tratti del “primo segnale di contrazione” dopo “un periodo di crescita che si è protratto nella seconda metà dell’anno”. Il numero di disoccupati quindi scende a 3 milioni 322 mila: è il ribasso più forte, rileva l’Istat, dall’inizio del 2011. Va anche detto, però, che su base annua il livello resta in aumento del 2,9 per cento, pari a 95 mila persone in più in cerca di lavoro.

Passando agli occupati, anche qui buone notizie dall’Istituto di statistica: in dicembre sono cresciuti di 93 mila unità
(+0,4 per cento rispetto a novembre), riportandosi, dopo due cali consecutivi, vicini ai valori dello scorso settembre. Lo stesso rialzo è rilevato dall’Istituto di statistica anche su base annua, con un aumento di 109 mila occupati (+0,5 per cento). In conclusione, l’Istat spiega che “il dato di dicembre interrompe il calo di occupazione avvenuto per due mesi, diminuzione che di conseguenza non si è consolidata”. Ma ne serviranno altri due (cioè i mesi di gennaio e febbraio 2015), per poter parlare, stavolta in positivo, del “consolidamento” del rialzo dell’occupazione.