Un’intesa-quadro territoriale sulla detassazione dei premi di produttività è stata raggiunta nelle ultime ore, a Bergamo, tra Ascom, Fipe, Federalberghi e Filcams, Fisascat, Uiltucs provinciali. Importante vantaggio fiscale per i lavoratori delle imprese del terziario, l’intesa definisce parametri e indirizzi per i futuri eventuali accordi sulla detassazione a livello aziendale, dando la possibilità alle imprese aderenti a Confcommercio che applicano integralmente il contratto del terziario (distribuzione e servizi) e quello del turismo (alberghi e pubblici esercizi) di erogare ai propri dipendenti, con un reddito annuo non superiore ai 50.000 euro, premi di produttività, applicando un'aliquota agevolata che riduce il cuneo fiscale. Si tratta di un risparmio molto significativo: l'aliquota applicata sui premi di produttività si abbatte da circa il 27% medio al 10% comprensivo delle varie addizionali fiscali.
 
"La detassazione dei premi di produttività, convertibile anche in servizi di welfare completamente detassati, è un importante passo in avanti della fiscalità a beneficio di imprese e lavoratori – dice Paolo Malvestiti, presidente di Confcommercio Bergamo –. Questo accordo dimostra ancora una volta l'utilità dei corpi intermedi, come sono le organizzazioni sindacali più rappresentative sul territorio, in grado di essere un ottimo collante con lo Stato e le imprese". “Si tratta di un accordo necessario, riafferma e rafforza l'importanza e l'efficacia della contrattazione realizzata dai sindacati più rappresentativi sul territorio che coglie le opportunità offerte dalla legge di Stabilità 2016, collegando le erogazioni premiali al raggiungimento di performance significative per l’azienda e introducendo la facoltà per i collaboratori di fruire degli incentivi, sotto forma di prestazioni di welfare – dichiara Enrico Betti, responsabile area politiche del lavoro di Ascom –. In tal modo, nelle tasche dei lavoratori bergamaschi potranno rimanere circa due milioni".
 
Per Mario Colleoni, leader Filcams provinciale, "con questi accordi riusciamo a raggiungere numerosi lavoratori in settori frammentati come quelli del commercio e del turismo. Il valore dell'intesa si trova soprattutto nello spazio che viene dato alla contrattazione territoriale e dallo stimolo introdotto, finalizzato alla partecipazione di tutti alle scelte. Da non sottovalutare poi, i vantaggi fiscali consequenziali all'intesa, che potranno far aumentare il potere di acquisto dei lavoratori". Secondo Alberto Citerio, segretario provinciale Fisascat, “quelli del terziario, del commercio e del turismo sono settori che producono la maggior parte della ricchezza del Paese. Queste intese riconoscono vantaggi economici per i lavoratori e premiano la produttività delle imprese. Vanno estese le previsioni di legge sulla detassazione di produttività per spingere la crescita e la creazione di posti di lavoro”. Anche per Maurizio Regazzoni, responsabile Uiltucs locale, “è un intesa nell’insegna della continuità di un percorso importante di relazioni sindacali sul territorio bergamasco, che consentirà d'intraprendere un dialogo tra sindacato e imprese, in particolare quelle di piccole dimensioni, che sono la stragrande maggioranza nel turismo e nel commercio da noi rappresentate, garantendo maggior salario ai lavoratori”.