“In presenza della troupe della Rai, che aveva appena terminato un servizio sui call center a Taranto, Andrea Lumino, segretario generale della Slc Cgil provinciale, è stato minacciato di ritorsioni, da persona riconoscibile nella sua identità, per il lavoro di denuncia dei call center illegali che da tempo Andrea svolge sul territorio”. Lo riferisce in una nota Paolo Peluso, segretario generale della Cgil di Taranto, precisando che “l'episodio è avvenuto intorno alle 13.45, in via Lacaita, mentre Andrea Lumino era nella macchina della troupe Rai. Ad Andrea – sottolinea il sindacalista – esprimiamo tutta la nostra solidarietà e non faremo mancare tutto il supporto alla denuncia e a tutte la azioni volte a garantire la tutela fisica e morale. Questa arrogante illegalità va combattuta e smantellata con determinazione”.

"Solidarietà e sostegno ad Andrea Lumino che questa mattina è stato aggredito e pesantemente minacciato a causa della sua preziosa attività di denuncia e smascheramento di aziende illegali." Così in una nota il numero della Slc Cgil nazionale Fabrizio Solari e il segretario pugliese della categoria, Nicola di Ceglie: "L’aggressione ad Andrea – aggiungono – è avvenuta mentre si trovava con una troupe del Tg3 per un servizio di approfondimento sulla nota vicenda di un call center tarantino che imponeva condizioni lavorative illegali e, pertanto, chiuso dalle forze dell’ordine".

È tristemente evidente – proseguono i dirigenti sindacali – che per tali aziende, e per gli pseudo-imprenditori che le guidano, la mancata applicazione del contratto di lavoro sia strettamente connessa all’imposizione di proprie regole, basate sull’intimidazione e sulle minacce. Andrea Lumino, con tutta la Slc Cgil, è in prima linea a contrastare mascherare e denunciare simili realtà. A Taranto, come in tutto il Mezzogiorno, per assolvere a tale dovere fondamentale per un sindacato, bisogna avere determinazione, generosità e coerenza, doti che non mancano ad Andrea che sosterremo ad ogni costo. Auspichiamo che con pari determinazione e coerenza le istituzioni e le forze dell’ordine sappiano svolgere la propria parte."

Arriva anche la presa di posizione della Cgil Puglia con il segretario generale Pino Gesmundo: “Esprimiamo rabbia e indignazione, nonché piena solidarietà al segretario della Slc tarantina, Andrea Lumino, fatto oggetto di una vergognosa aggressione da chi abbiamo difficoltà a definire imprenditore, per le dinamiche con cui si relaziona alla controparte sindacale e per le condizioni cui costringe i propri dipendenti. La colpa di Lumino è quella di aver raccolto e reso pubblica la denuncia di una lavoratrice di call center, pagata meno di un euro l’ora. Forme di sfruttamento e offesa della dignità di chi lavora insostenibili e inaccettabili, che rappresentano nuove forme di caporalato e che pertanto chiederemo siano perseguite secondo la legge 199”.

“Abbiamo superato il livello di guardia – prosegue Gesmundo – in un settore che pensa di poter agire nell'illegalità assoluta, speculando sul bisogno di tanti ragazzi e ragazze. A tutti loro chiediamo di ribellarsi, di denunciare, di non sottostare a condizioni prossime alla schiavitù, perché esistono contratti di riferimento e vanno applicati. Allo stesso modo, chiediamo ai committenti – spesso grandi aziende – che si affidano a questi improvvisati call center, di vigilare sulla qualità del lavoro e sul rispetto dei diritti. Infine, agli organismi di vigilanza d'intensificare i controlli, a fronte di una situazione e a seguito di testimonianze che quotidianamente raccogliamo, che ci fa dire come il caso di Taranto non sia isolato, ma tristemente diffuso”, conclude il dirigente sindacale.