Il disegno di legge del governo sul lavoro torna al Senato

Nella seduta di martedì 2 febbraio le Commissioni riunite affari costituzionali e lavoro, previdenza sociale hanno iniziato l'esame, in sede referente, del disegno di legge n. 1167-B), collegato alla manovra di finanza pubblica, recante deleghe al governo in materia di lavori usuranti, di riorganizzazione di enti, di congedi, aspettative e permessi, di ammortizzatori sociali, di servizi per l'impiego, di incentivi all'occupazione, di apprendistato, di occupazione femminile, nonché misure contro il lavoro sommerso e disposizioni in tema di lavoro pubblico e di controversie di lavoro, approvato dalla Camera dei deputati, modificato dal Senato e nuovamente modificato dalla Camera dei deputati.

Il relatore per la Commissione lavoro, Castro (Pdl) ha dato conto delle modifiche apportate dalla Camera all'art. 1, recante la delega sul pensionamento anticipato per i lavoratori che svolgono attività usuranti, dove è stato introdotto un criterio di priorità nella decorrenza dei trattamenti pensionistici, in ragione della maturazione dei requisiti agevolati e, a parità degli stessi, della data di presentazione della domanda; all'articolo 2 (riordino di enti) sono state apportate modifiche formali al fine di recepire l'avvenuta separazione del ministero della salute da quello del lavoro e delle politiche sociali, ed è stata sottolineata l'autonomia funzionale del casellario degli infortuni; all'articolo 21, in materia di pari opportunità, è stata introdotta una clausola di invarianza della spesa, e una analoga clausola è stata prevista per gli art. 42 (comunicazione delle imprese di assicurazione all’Inps) e 43 (efficacia della domanda di iscrizione e cancellazione dall’albo delle imprese artigiane per gli enti previdenziali).

Per quanto concerne l'articolo 31 (conciliazione e arbitrato), il relatore si è soffermato sulla modifica introdotta dalla Camera dei deputati diretta a valorizzare il ruolo del ministero del Lavoro nonché delle parti sociali nelle procedure previste per favorire la conciliazione e l'arbitrato. All'articolo 46 (delega per la riforma degli ammortizzatori sociali) è stato ridotto a 34 mesi il termine per l'attuazione della delega. All'articolo 48 (mercato del lavoro), commi 3 e 6, sono state introdotte nuove norme per l'alimentazione della borsa del lavoro, mentre al comma 8 è stata apportata una modifica in materia di disciplina dell'apprendistato, prevedendo che l'obbligo di istruzione si assolve anche nei percorsi di apprendistato di cui all'articolo 48 del decreto legislativo n. 276 del 2003.

La relatrice Saltamartini (Pdl) si è sofferma sulle modifiche attinenti le materie di competenza della Commissione affari costituzionali, segnalando, all’art. 14, l'obbligo di trasmissione alle amministrazioni pubbliche dei dati relativi all'anzianità contributiva dei dipendenti interessati ai fini delle determinazioni relative ai trattenimenti in servizio e alla risoluzione del rapporto di lavoro e di impiego; e all'art. 20, l'assimilazione del naviglio di Stato alla marina mercantile, ai fini dell'esclusione della delega relativa alla disciplina dell'igiene e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Ha ricordato anche le modifiche in materia di età pensionabile dei dirigenti medici del Servizio sanitario nazionale, e l'introduzione di una delega al governo per l'armonizzazione del sistema di tutela previdenziale e assistenziale dei Vigili del fuoco.

Il senatore Roilo (Pd), con il sostegno della sen. Ghedini (Pd) e della sen. Carlino (Idv) ha proposto di svolgere audizioni per acquisire l'opinione delle parti sociali in riferimento alla modifica apportata dalla Camera all'articolo 48, in materia di apprendistato.

Contro la proposta si sono quindi pronunciati il relatore Castro (Pdl) e la sen. Maraventano (Lnp); il sen. Ichino (Pd) ha invece fatto presente che la modifica apportata all'articolo 48 investe anche i rapporti con enti internazionali e sopranazionali, come l'Organizzazione internazionale del lavoro e l'Unione europea, che hanno più volte sottolineato il vincolo di non regresso e hanno invitato le forze politiche a individuare nuove soluzioni adeguate con il consenso delle parti sociali.

Il presidente Giuliano, anche a nome del presidente della Commissione affari costituzionali Vizzini, ha quindi convenuto sull'opportunità di ascoltare le parti sociali, con specifico riferimento alle modifiche apportate dalla Camera all'articolo 48.

La sen. Adamo (Pd) e la sen. Bastico (Pd) hanno proposto di convocare anche i rappresentanti delle Regioni e di acquisire la valutazione del ministro dell'Istruzione, dell'università e della ricerca.

Nel precisare che la modifica apportata dalla Camera dei deputati riafferma quanto stabilito dall'articolo 48 del decreto legislativo n. 276 del 2003, introducendo alcuni elementi di novità che tuttavia salvaguardano il principio dell'obbligo scolastico e sottolineando la necessità di una intesa tra le Regioni, il ministero del lavoro e il ministero dell'Istruzione, sentite le parti sociali, il sottosegretario Viespoli ha affermato che ulteriori audizioni appaiono del tutto pleonastiche.

Le Commissioni riunite hanno quindi accolto la proposta del presidente Giuliano di convocare in audizione i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl, delle associazioni delle imprese operanti nei diversi settori produttivi ed economici e della conferenza dei presidenti delle Regioni e delle province autonome.

Attività della Commissione lavoro, previdenza sociale del Senato 
 
Nella seduta di martedì 2 febbraio è proseguita l’indagine conoscitiva  sulla gestione finanziaria dei sindacati: audizione di rappresentanti di Cna.  

Il dott. De Crais, direttore della divisione organizzazione e sviluppo sistema, ha illustrato il punto di vista della Cna sul tema, con riferimento agli aspetti connessi alle previsioni contenute nei disegni di legge nn. 1009, 1060 e 1180, in corso di esame in sede referente presso la Commissione lavoro. Ha precisato che la Cna adempie ai propri obblighi di bilancio nel rispetto dei principi di cui agli articoli 2423 e 2423-bis del codice civile e che la volontà di equiparare il mondo delle associazioni sindacali a quello delle Spa potrebbe contrastare con la natura, la funzione e la missione propria delle associazioni a carattere sindacale, che non hanno finalità di lucro.

Replicando ad una osservazione del presidente Giuliano, che aveva rilevato una contraddizione tra la scelta del Cna di redigere un proprio bilancio e la valutazione negativa espressa da tale organizzazione sulla eccessiva gravità dell’onere redazionale dei bilanci, il dott. De Crais ha ribadito che l'obbligo di pubblicità per Cna è già soddisfatto dalla pubblicazione dei bilanci e l'invio a tutti agli associati e ha confermato che l'obbligatorietà risulterebbe troppo onerosa.

Nella successiva seduta di mercoledì 3 febbraio, la Commissione ha proseguito l'indagine conoscitiva sul livello dei redditi di lavoro nonché sulla redistribuzione della ricchezza in Italia nel periodo 1993-2008, con l’audizione di rappresentanti di Confindustria. Il direttore generale, dott. Galli ha sottolineato come la dinamica delle retribuzioni reali sia stata da molti giudicata insufficiente rispetto all'aumento della produttività. A suo parere, tale considerazione è vera solo se riferita agli anni immediatamente successivi al 1992-1993 - pur dovendosi valutare positivamente l’accordo del luglio 1993 - quando i lavoratori sono stati penalizzati a vantaggio del reddito d'impresa, e in ciò va ricercata una delle ragioni della lenta crescita dell'economia.

La crisi economica in atto – ha aggiunto l’esponente di Confindustria - ha peggiorato le prospettive per una ripresa della crescita della produttività, rendendo urgente una decisa politica di sviluppo. Con riferimento alla distribuzione funzionale del reddito a partire dal 1970, ha evidenziato dati specifici riguardanti la dinamica della quota lavoro, corretta per Irap e locazioni, e quella della quota capitale; il confronto internazionale della quota lavoro nel settore manifatturiero evidenzia inoltre una progressiva riduzione della quota del reddito da lavoro sul valore aggiunto a partire dalla prima metà degli anni '80. Il dott. Galli ha quindi fornito i dati di confronto tra le retribuzioni lorde reali e la produttività del lavoro in Italia, nonché sulla produttività del lavoro a confronto tra l'Italia, altri Paesi europei e gli Stati Uniti. Confindustria – ha concluso - ritiene ineludibili talune riforme strutturali, per  il miglioramento dell'efficienza della pubblica amministrazione e del sistema dell'istruzione, nonché le liberalizzazioni di alcuni servizi ed il potenziamento della dotazione infrastrutturale.

Si è quindi soffermato sul nuovo modello contrattuale, sottoscritto tra le parti il 22 gennaio 2009, ed ha risposto ai quesiti dei senatori   Treu (Pd) (sull'andamento delle retribuzioni nette nel periodo 1993-2008), Castro (Pdl) (come Confindustria ritenga di potere ottenere buone performance occupazionali e  se sia possibile distinguere tra settori manifatturieri a vocazione interna e a vocazione internazionale) e Nerozzi  (Pd) (su alcuni aspetti catalogati come "infrastrutturali"), osservando che nel periodo 1993-2008 le retribuzioni nette sono cresciute meno di quelle lorde, e che non appare utile una differenziazione all'interno del settore manifatturiero, che è prevalentemente  sviluppato a livello internazionale.
 
Attività della Commissione lavoro pubblico e privato della Camera dei deputati

Nella seduta di martedì 2 febbraio, la Commissione lavoro pubblico e privato ha iniziato l’esame, in  sede referente, della proposta di legge n. 2587 (Stucchi), recante modifiche alla composizione dei comitati consultivi provinciali presso l'Inail. L’esame è stato introdotto dal relatore Fedriga (Lnp), che ha  ricordato i compiti dei  Comitati consultivi provinciali presso l'Inail: questi ultimi, oltre ad esprimere pareri nelle materie di competenza (ivi comprese la formazione della tariffa dei premi e la ripartizione dei contributi) studiano l'andamento del fenomeno infortunistico e delle malattie professionali e attuano ogni altro compito che sia ad essi demandato dal Consiglio di amministrazione dell'Inail.

Ha quindi illustrato l’articolo unico di cui si compone la proposta di legge n. 2587: esso, aggiungendo il numero 3-bis) al comma 2 dell'art. 1 della legge n. 1712 del 1962, prevede che uno dei componenti dei richiamati Comitati sia un rappresentante dell'Associazione nazionale fra mutilati ed invalidi del lavoro (Anmil), già presente nel Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inail.

Per il gruppo del Partito democratico sono intervenuti i deputato Schirru e Santagata, favorevoli all’ampliamento dei Comitati consultivi provinciali presso l’Inail, con l’inclusione  di un rappresentante dell'Anmil, associazione che riveste un ruolo importante nel campo della tutela degli infortunati sul lavoro, delle vedove e degli orfani dei caduti sul lavoro. Inoltre, secondo gli intervenuti, il provvedimento all’esame offre lo spunto per riflettere sul processo di razionalizzazione degli enti previdenziali e assicurativi, avviato dalla maggioranza di centrosinistra nella scorsa legislatura - mediante disposizioni contenute nella legge finanziaria per il 2007 - ma interrotto dal governo in carica; un tale processo, potrebbe infatti comportare, tra l’altro, anche un generale ripensamento degli organismi disciplinati dal provvedimento in esame.

Il deputato Cazzola (Pdl) ha espresso dubbi sulla effettiva funzionalità dei Comitati consultivi provinciali presso l’Inail, giudicando  impropria l'ipotesi di prevedere per legge la partecipazione a tali organismi consultivi di un'associazione privata come l'Anmil (che è ormai divenuta una Onlus), dato che tale scelta costituirebbe un precedente suscettibile di legittimare eventuali, ulteriori, richieste di inserimento provenienti da associazioni analoghe; si è quindi chiesto se l'ingresso dell'Anmil nel Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inail non abbia già rappresentato una scelta di mera discrezionalità politica e non di natura legislativa.

Il deputato Porcino (Idv) ha osservato che l’Anmil merita un formale riconoscimento,  per la sua storica ed efficace azione di rappresentanza di interessi diffusi sul territorio nazionale, a tutela di persone particolarmente in difficoltà.
Il seguito dell’esame è stato rinviato.

La Commissione, aderendo alla proposta in tal senso formulata dal presidente Moffa, ha quindi deliberato di costituire un Comitato ristretto per il seguito dell'istruttoria legislativa delle proposte di legge d’iniziativa parlamentare nn. 1022, 1542, 1768, 2486, 2961, recanti norme concernenti i ruoli e le carriere del personale del Corpo di polizia penitenziaria.

Nella successiva seduta di mercoledì 3 febbraio, la Commissione ha avviato l’esame, in sede referente, del disegno di legge n. 2874 (Gnecchi) recante disposizioni in materia di oneri previdenziali degli amministratori locali.

La relatrice Pelino (Pdl) ha fatto presente che la proposta di legge, composta di un solo articolo, intende novellare l'articolo 86 del Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000, al fine di introdurre una tutela previdenziale in favore di talune categorie di amministratori locali che, sulla base della normativa vigente, ne sono attualmente sprovvisti: l'intervento normativo è volto ad introdurre l'obbligo per l'ente locale di riconoscere, in favore degli amministratori locali che - al momento dell'assunzione della carica o nel corso del mandato - non risultino titolari di pensione e non siano iscritti ad alcuna forma previdenziale obbligatoria, il pagamento dei seguenti trattamenti: una cifra «forfetaria» annuale versata, per quote, alla Gestione separata dell'Inps per i lavoratori autonomi o parasubordinati; la quota spettante al datore di lavoro per gli amministratori che al momento dell'assunzione della carica sono iscritti a un fondo di previdenza complementare. La relatrice ha valutato positivamente le finalità del provvedimento, ferma restando la necessità di acquisire l’avviso del Governo su di esso e di approfondirne i profili di spesa.

La deputata Gnecchi (Pd) ha precisato che l’iniziativa legislativa di cui è firmataria intende assicurare una tutela previdenziale in favore di talune categorie di amministratori locali che ne sono attualmente sprovviste, al fine di evitare che l'assunzione di una carica in ambito locale possa inficiare il godimento di un trattamento pensionistico, soprattutto nei casi in cui l'eletto o l'amministratore locale sia un soggetto disoccupato o sottoposto a procedure di mobilità. Si tratta infatti di ribadire il rispetto di un «principio cardine» dell'ordinamento, in base al quale al pagamento di qualsiasi emolumento deve corrispondere un'adeguata copertura contributiva, sia sul versante della previdenza assicurativa obbligatoria sia su quello della previdenza complementare.

Il deputato Cazzola (Pdl), pur condividendo lo spirito della proposta, ha osservato che sarebbe più funzionale al raggiungimento delle sue finalità estendere la platea dei soggetti sottoposti all'obbligo di iscrizione presso la gestione separata dell'Inps, in luogo della previsione del versamento di una cifra «forfetaria» annuale, le cui entità e modalità di calcolo appaiono peraltro poco chiare nel testo: a tale proposito, ha segnalato l’opportunità di intervenire sulla legge n. 335 del 1995 piuttosto che sul Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali, per configurare un intervento normativo di portata più uniforme, capace di comprendere anche aspetti connessi alla definizione delle relative aliquote contributive.

La deputata Gnecchi (Pd) si è dichiarata disposta a prendere in considerazione qualsiasi eventuale proposte di modifica del testo in esame – ivi compresa  quella prospettata dal deputato Cazzola – e ha rilevato che una modalità di versamento contributivo connessa al meccanismo delle quote già esiste nell'ordinamento, con riferimento ai lavoratori autonomi, ed è definita con decreto ministeriale in termini «forfetari».

Dopo che la deputata Codurelli (Pd) ha sottolineato la necessità di assicurare una copertura previdenziale soprattutto a quegli amministratori locali privi della condizione di lavoratori dipendenti o autonomi al momento dell'assunzione della carica, e dopo che il deputato Paladini (Idv) ha raccomandato di chiarire l’ambito soggettivo di applicazione della normativa e l'entità della cifra «forfetaria» annuale prevista nel testo in esame e le sue modalità di calcolo, la Commissione ha accolto la proposta del presidente Moffa, di procedere alla nomina di un Comitato ristretto, per garantire un proficuo seguito dell'istruttoria legislativa sulla proposta di legge in esame.
La Commissione ha quindi ripreso l’esame, in sede referente, del testo unificato dei disegni di legge nn. 1079 (Bobba); 2418 (Cazzola) e 22610 (Delfino) recanti norme sul riconoscimento e sulla promozione del diritto alla formazione e allo sviluppo professionale.

Si è proceduto all’esame e alla votazione di parte degli emendamenti presentati.

Il presidente Moffa ha quindi comunicato di avere ricevuto la richiesta di un nuovo momento di confronto sul testo in esame da parte di Cgil, Cisl e Uil, avvertendo che le modalità di tale audizione informale potranno essere definite nell'ambito della prevista riunione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi. Ha quindi rinviato il seguito dell'esame ad altra seduta.

È stato altresì rinviato il seguito dell’esame congiunto delle proposte di legge nn. 762 (Bellanova), 1550 (Ceccacci Rubino), 2112 (Borghesi), 2654 (Delfino), recanti disposizioni per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell'intrattenimento e dello svago.

Nella seduta di giovedì 4 febbraio sono state svolte le seguenti interrogazioni: 5-01907 Velo: Benefici previdenziali per determinate categorie di lavoratori esposti all'amianto; 5-02194 Damiano: Processo di stabilizzazione nei call center; 5-02221 Cazzola: Assunzione di dirigenti presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali; 5-02357 Miglioli: Attuazione delle misure relative ai «contratti di solidarietà»; 5-02257 Amici: Benefici previdenziali per determinate categorie di lavoratori esposti all'amianto.

Conclusosi lo svolgimento delle interrogazioni, la Commissione ha accolto la proposta del presidente Moffa, alla quale si è detto favorevole il deputato Damiano (Pd) di programmare con urgenza un'audizione informale dell'amministratore delegato del gruppo Fiat sulle gravi problematiche occupazionali e sulle recenti misure di cassa integrazione relative ai lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese.

Attività della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro con particolare riguardo alle cosiddette «morti bianche»


Nella seduta di martedì 2 febbraio, la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli infortuni sul lavoro ha ascoltato il dottor Domenico Cuttaia, prefetto di Brindisi. Il presidente Tofani ha ricordato che l’audizione è stata sollecitata in particolare dalla senatrice Spadoni Urbani, nell'ambito degli approfondimenti svolti dal gruppo di lavoro sulle attività produttive da lei coordinato, al fine di  conoscere l'esperienza della Prefettura di Brindisi in materia di prevenzione e contrasto agli infortuni sul lavoro, specialmente per quanto concerne il coordinamento tra i vari soggetti istituzionali coinvolti.
 
Il dottor Cuttaia ha illustrato il sistema di coordinamento attuato nella provincia di Brindisi in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, imperniato sia sui controlli nei luoghi di lavoro sia sulla prevenzione ed informazione ad imprese e lavoratori. Tale sistema, frutto di intese istituzionali, si è rivelato efficace specie per i controlli sugli appalti di opere e forniture di valore superiore al milione di euro, sensibilizzando le pubbliche amministrazioni (specie i Comuni), anche attraverso l'inserimento di clausole ad hoc nei capitolati di appalto.

Elemento caratterizzante è comunque lo svolgimento di verifiche mirate in fase di esecuzione, condotte congiuntamente da tutti gli enti istituzionali competenti e dalle forze dell'ordine e programmate da un apposito comitato ristretto, che si avvale delle informazioni fornite dalle pubbliche amministrazioni. Sulla base dei positivi risultati ottenuti, si sta ora cercando di applicare questo modello anche ad altri settori. Il dottor Cuttaia ha quindi risposto ai quesiti posti dai senatori Roilo (Pd), Maraventano (Lnp), De Angelis (Pdl) e Spadoni Urbani (Pdl) nonché dal presidente.